Nel contatto con il sovrasensibile, un essere nuovo ed essenziale può
manifestarsi. Perché esso sia, occorre non essere, procedere nell’assenza
e nel non assumere alcun valore umano; lasciar essere tutto quello che
è, senza intervenire. V’è un segno di luce, o un simbolo
potente, che, evocato, è indicatore del cammino. Questa indicazione
tuttavia non toglie la difficoltà: dà solo il luogo dove
occorre affrontarle. Affrontarle è possibile solo per un atto d’amore:
l’impresa necessita di un accordo di profondità. Questo incedere,
sospesa ogni adesione all’essere, è penetrare nel sacro Tempio in
cui sono raccolti i Fratelli della R+C: cominciare a riconoscere la soglia
del Tempio. C’è un grande giardino presso il Tempio, tutta vita
di fiori: lí avviene l’incontro della coppia superumana, nell’attesa
della elevazione.
Si comprende allora che l’“amore unico” non può essere che raro,
in quanto è l’incontro dell’altro come valore trascendente, o essere
fuori della sua particolare individuazione, fuori del suo valere come maschio
o femmina: perciò è possibile solo come antecedente dell’Iniziazione:
fuori di questa possibilità c’è l’ipnosi dell’anima che può
dar luogo anche alla forma dell’amore unico, ma come espressione di un’impotenza
dell’anima a spaziare nel mondo degli incontri umani. Qui uno stato affettivo
si immobilizza in una unicità che è morbosa: ma di queste
false unicità il mondo è pieno.
L’“amore unico” è invece un’ascesa illuminante alle vette dell’anima,
per la reintegrazione dell’unità binomiale originaria, in virtú
dell’incontro-identità degli spiriti. Quella unicità è
in sé esclusivistica nel senso di una fedeltà che non subisce
piú gli inganni di Lucifero, onde è la purezza della reciproca
dedizione assoluta, da cui può sgorgare l’amore capace di risollevare
il mondo. Questo amore dei due, questo fiore della restituita armonia binomiale
originaria, questa fiamma di luce della coppia superumana, può salvare
molti esseri. Ma prima essa deve attuare la propria sintesi reintegratrice.
Occorre essere capaci dell’altezza musicale di questo sentire che salva,
e al quale il Divino risponde dando tutta la luce e la potenza: essere
insieme in quella altezza pura!
(M. Scaligero, Manoscritti inediti, Quaderno
IX, Aprile1969)
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dell’Associazione Culturale Fondazione Massimo Scaligero
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