L'amore non ha bisogno di vincere, perché è. È
nell'anima, nell'anima è il suo segreto: si può anche non
vedere questo segreto. Ma si può attingere ad esso, quando l'illusione
umana non è piú capace di suscitare quel surrogato dell'amore
che chiama amore. Quando questa illusione non è piú capace
di dare contenuto alla vita, allora si attinge al segreto punto della vita,
alla scaturigine dell'amore.
Lampo profondo, scotente la vita, pensiero-luce, invocazione che è
parola-luce creatrice oltre la soglia della vita, in una sfera di turbini
e potenze inumane: questo è il regno sacro del cuore, ove attingere
alla grazia delle essenze perenni, ove sentire il valore eterno della vita,
incontrare il fluire del tempo nell'eternità, il tessuto segreto
d'amore di tutte le cose create, l'intatta sostanzialità da cui
ogni cosa in origine nacque, ritrovare il senso della bellezza e della
realtà dell'Universo.
Quello che è iscritto nelle stelle risuona nel cuore profondo, si
apre il varco nel buio o nel giuoco delle forme create: è vivo e
infiammato e possente in quanto indicibile, ma è vicino.
L'idea pura, il disegno divino che traluce nell'anima come potenza di destino,
diverrà umana realtà quando le coscienze saranno pronte.
È l'idea di fedeltà e di eternità, o di unità
restauratrice, della originaria coppia umana. L'universo si nutre del puro
accordo d'amore: la forza piú alta, la piú gioiosa speranza
di salvazione. Occorre aprire la strada alla novella fioritura del Sacro
Amore, aprire il varco al suo erompere nell'umano, preparare gli animi
perché l'evento risuoni nel cosmo, cosí come il cosmo attende.
Questo sentire è la luce aurea che s'intensifica dalla luce adamantina
originaria, o luce bianca del Grande Centro, o dell' "Albero di Vita",
l'etere che contiene tutta la forza, la somma che solo l'Amore cosmico
può recare in sé come unità. È il sentire in
cui il Volere dei Troni s'incontra con gli Spiriti dell'Armonia e con la
corrente altissima dei Serafini. È l'amore che comincia a creare
sulla Terra in nome del Logos.
Al suo interno è il mistero della reintegrazione: il suo calore
deve operare nel corpo animico sino al fisico, per la trasmutazione della
forza delle correnti che un giorno saranno chiamate alla generazione angelica.
L'impresa è urgente e richiesta: occorre destarsi e operare, perché
i tempi sono maturi. Il richiamo del Graal vincerà ogni altro richiamo
umano.
"Il morso del Drago non si cicatrizza se non per virtú della bevanda
della Sacra Coppa".
(Manoscritti inediti, Quaderni V e VI, Febbraio1969)
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