MATERIA
E ANTI-
MATERIA
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L'asceta di questo tempo, per superare il grado della Materia, deve
anzitutto sperimentare le forze interiori che in lui si estrinsecano mediante
essa, nel percepire e nel pensare: questa esperienza è fondamentale
come disciplina preparatrice alla Operatio Solis. L'asceta antico
seguiva un'altra via, il suo Yoga, in quanto viveva naturalmente in uno
stato di coscienza non imprigionato del tutto nella materialità
fisica. L'impresa dell'asceta moderno è superare la condizione dell'Anti-materia,
per realizzare il grado reale di veglia rispetto al quale la Materia è
il vuoto: il vuoto attraverso il quale può passare il Pensiero,
come veicolo del Principio solare che vince lo stato lunare della psiche.
L'immagine della Vergine che ha ai piedi la falce della Luna e schiaccia
il Serpente, è il simbolo dell'anima purificata, ossia della sua
vittoria sull'elemento lunare, o sul mondo dal quale urge la Potenza dell'Anti-materia.
Questa è in sostanza la Potenza magica che l'asceta solare riconquista,
ritrovandola a un grado piú elevato della coscienza, proprio in
quanto egli è penetrato in un grado piú basso, scendendo
vincitore in quella sfera lunare che, per l'uomo incapace di realizzare
il normale stato di veglia al livello della Materia, è il mondo
della magia infera, medianica, che lo domina mediante brama, necessità,
istintività, inevitabilità della Morte, e le correlative
codificazioni dialettiche. Perciò il Potere del Logos solare è
in realtà il Potere di Resurrezione dallo stato di morte della Materia
e della sua dialettica.
...Il regno dell'Anti-materia che urge sotto la crosta terrestre è
in sostanza un regno spirituale piú profondo, che è còmpito
dell'uomo conquistare, col vincere in sé il processo della Sub-materia.
La Materia diviene Sub-materia nell'uomo che la corrompe, non solo uccidendo
la Vita, ma usandola secondo uno stato morboso della immaginazione ancora
incapace di realizzare il grado di purità della Materia, ossia della
normale percezione sensoria. Ancora oggi nelle scuole rosicruciane si insegna
al discepolo a contemplare il puro minerale, il cristallo, come simbolo
di una purità che l'anima invero ha perduta, ma può ritrovare,
se in sé scopre la Forza che ha lasciato la sua impronta nel cristallo:
la Forza della castità originaria, la Shakti divina, il potere che
può vincere l'incantesimo della Materia.
dalla Prefazione al libro di Angelo Pitoni
L'Incognito, Ed. Mediterranee, Roma 1973
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