L'Archetipo Anno III n. 8, Giugno 1998
MATERIA

E ANTI-

MATERIA

L'asceta di questo tempo, per superare il grado della Materia, deve anzitutto sperimentare le forze interiori che in lui si estrinsecano mediante essa, nel percepire e nel pensare: questa esperienza è fondamentale come disciplina preparatrice alla Operatio Solis. L'asceta antico seguiva un'altra via, il suo Yoga, in quanto viveva naturalmente in uno stato di coscienza non imprigionato del tutto nella materialità fisica. L'impresa dell'asceta moderno è superare la condizione dell'Anti-materia, per realizzare il grado reale di veglia rispetto al quale la Materia è il vuoto: il vuoto attraverso il quale può passare il Pensiero, come veicolo del Principio solare che vince lo stato lunare della psiche. L'immagine della Vergine che ha ai piedi la falce della Luna e schiaccia il Serpente, è il simbolo dell'anima purificata, ossia della sua vittoria sull'elemento lunare, o sul mondo dal quale urge la Potenza dell'Anti-materia. Questa è in sostanza la Potenza magica che l'asceta solare riconquista, ritrovandola a un grado piú elevato della coscienza, proprio in quanto egli è penetrato in un grado piú basso, scendendo vincitore in quella sfera lunare che, per l'uomo incapace di realizzare il normale stato di veglia al livello della Materia, è il mondo della magia infera, medianica, che lo domina mediante brama, necessità, istintività, inevitabilità della Morte, e le correlative codificazioni dialettiche. Perciò il Potere del Logos solare è in realtà il Potere di Resurrezione dallo stato di morte della Materia e della sua dialettica.
...Il regno dell'Anti-materia che urge sotto la crosta terrestre è in sostanza un regno spirituale piú profondo, che è còmpito dell'uomo conquistare, col vincere in sé il processo della Sub-materia. La Materia diviene Sub-materia nell'uomo che la corrompe, non solo uccidendo la Vita, ma usandola secondo uno stato morboso della immaginazione ancora incapace di realizzare il grado di purità della Materia, ossia della normale percezione sensoria. Ancora oggi nelle scuole rosicruciane si insegna al discepolo a contemplare il puro minerale, il cristallo, come simbolo di una purità che l'anima invero ha perduta, ma può ritrovare, se in sé scopre la Forza che ha lasciato la sua impronta nel cristallo: la Forza della castità originaria, la Shakti divina, il potere che può vincere l'incantesimo della Materia.

Massimo Scaligero

dalla Prefazione al libro di Angelo Pitoni L'Incognito, Ed. Mediterranee, Roma 1973


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