Occorre ritornare ad essere nell'assoluto adamantino, che è base
della forma corporea, nella sua fulgurea aridità, in cui l'assoluto
spirito è l'assosoluta mineralità: da questa in sé
giacente mineralità sale il canto vincitore dell'abisso, ascende
la poesia che vince il buio: giacendo nel profondo si avverte l'illimitata
essenzialità della luce che è la luce dell'altro. Essere
senza inquietudine, senza contingenze, identico alla mineralità,
identico all'arido essere della luce, perché la luce d'amore risplenda
obiettivamente come vita dell'altro. Il sacrificio piú luminoso
è questo donarsi dal profondo della tenebra alla scaturigine della
luce. Tale donarsi, se si esplicherà per la virtú cosmica
che reca nel suo germe, guarirà molti mali, operando come forza
risanatrice: è l'adamantina luce. L'universo si alimenta di questa
alta poesia, che è il mistero dell'essere insieme oltre ogni misura
di tempo o di spazio, di vita o di morte.
Muovendo dal sentimento di tenerezza, e per virtú di tenerezza,
si giunge all'accolta dei pensieri in un solo pensare: si evoca poi la
figura umana dell'altro e grazie al puro calore avvivato si ascende a una
zona di "spiritualità immacolata": qui avviene l'incontro con la
figura di luce dell'altro.
Si opera allora alla tessitura di una sostanza d'amore richiesta dalla
presente storia dell'uomo, aprendo il varco a un'esperienza futura ma prossima,
a una dimensione necessaria del rapporto della coppia umana: il ritrovarsi,
il comunicare e l'unirsi, oltre ogni ostacolo, oltre ogni dolore, oltre
ogni parvenza, l'intrecciare le forze delle anime nell'invisibile, sí
da stabilire un incontro e un colloquio intenso oltre il piano sensibile,
è un contributo alla evoluzione del rapporto della coppia umana
che tende a restituire in sé la coppia angelica.
È una volontà di essere dal profondo spirito nella vita,
il senso di necessità di un tale amore come struttura graalica:
è l'aver coraggio dell'ampiezza della donazione, dell'assolutezza
della dedizione: l'arte di donare tutto sin nel profondo, sin dalla base,
sino ed oltre il limite, è la vita vera dell'amore: vi si riconosce
l'identità.
L'elementare grado di tale potenza formatrice è l'essere "fondamentalmente"
uniti. Il coraggio della donazione oltre le parvenze umane e i valori contingenti
è la forza del Graal dell'avvenire: su tale fronte si gioca il destino
dell'umanità
(Manoscritti inediti, Quaderno VII, Marzo 1969)
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