Il passaggio alla zona intatta e originaria, alla zona in cui il Logos
è già vivente, è un’impresa fervida di liberazione
da Lucifero per mezzo di quella parte dell’anima che può sviluppare
il piú intenso amore, il piú alto amore, il sacro amore.
Non v’è Iniziazione che non passi attraverso l’esperienza della
restituzione dell’originaria luce, per amore dell’essere amato, che è
il portatore della luce non per sé, ma per l’altro. Il segreto è
questo: che la luce androginica non può essere rivolta a se stessi,
ma a un altro, che non può essere una casuale
creatura incontrata, ma il vero essere che ci accompagna da prima
del tempo. V’è una dimensione che va conosciuta e che è il
massimo mistero dell’amore terreno quale germe della reintegrazione celeste.
L’umano ha esaurito le sue risorse: attende un èmpito superumano.
Il non aprirsi a tale èmpito è il suo corrompersi. Tutto
si sta corrompendo. L’umano va superato: questo comincia nell’interiorità.
La forza che restituisce all’umano il suo rinnovamento è la
Forza-Christo. Essa esige operare mediante l’amore dell’uno per l’altro.
È importante pensare che l’umano va superato e volgere il pensiero
alla Forza che ha il potere di trasformarlo. Trasumanare, ma lasciar agire
l’imagine del Principio che qui sulla terra è presente in corpo
eterico ed è la forza trasumanante. È questa la forza che
ha il potere di schiudere gli orizzonti del mondo di cui soffriamo i limiti.
La terapia piú perfetta è la luce del corpo stellare, presente
nel sacro amore: vivere nell’impulso cosmico di tale amore significa essere
guariti di ogni male.
La grande speranza è il lungo cammino della fedeltà assoluta,
proiettata nel passato e nel futuro, vissuta come il senso vero del rapporto
tra le forze intatte dell’essere, quelle capaci di stabilire rapporto d’amore
fuori dell’influenza di Lucifero: che è la piú alta mèta,
la fine dell’oscurità dell’anima.
(M. Scaligero, Manoscritti inediti, Quaderno
IX, Aprile1969)
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dell’Associazione Culturale Fondazione Massimo Scaligero
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I due famosi scogli di Futamino-Ura, in Giappone,
simbolo dell’'unione
mistica tra il dio Izanagi e la dea Izanami, considerati dalla tradizione
shintoista i creatori dell’arcipelago nipponico e i progenitori dei suoi
abitanti.
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