Proseguiamo
nella pubblicazione degli esercizi dettati dalla Scienza dello Spirito
volti a fortificare la vita psichica dell’uomo moderno, rendendolo atto
ad attingere nella maniera corretta, in piena autonomia, al patrimonio
di conoscenze al quale tale disciplina fa riferimento.
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Proseguendo nella disciplina, il discepolo si educa a
non fondare il proprio giudizio esclusivamente sul passato. Deve poter
trascurare, in talune circostanze, ciò che ha acquisito con l’esperienza:
aprirsi senza pregiudizi a nuove esperienze o ad un diverso giudizio riguardo
a cose già interpretate.
Egli si esercita a tale attitudine coscientemente. Se,
per esempio, qualcuno gli dice che il campanile del Duomo veduto poc’anzi
si è spostato di 45°, non deve dire subito che ciò non
è possibile: egli deve sempre sapersi riservare uno spiraglio aperto
alla novità. Chi rimane ancorato a giudizi definitivi, immobilizza
la propria anima. Non vi è giudizio umano che, rispetto all’evoluzione
dell’uomo, possa considerarsi definitivo.
Il cercatore deve poter essere
ricettivo verso l’inaspettato: altrimenti si chiude alla verità,
ossia a ciò che è oltre il limite dell’ordinario conoscere.
Occorre rendersi indipendenti dai giudizi già
formati, per poter accogliere l’ignoto. Grazie a tale attitudine, il corpo
fisico e l’anima vengono trasportati a uno stato di superiore luminosità.
Regole
per lo sviluppo interiore, da: La Via dei Nuovi Tempi, Ed. Perseo,
Roma
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