L’Archetipo Anno IV n. 8, Giugno 1999
I Quaderni

RICOSTITUZIONE DELLA COPPIA SUPERUMANA  

Il senso della vita è il superamento di qualsiasi umanesimo. Noi vediamo nel Christo il massimo dei Misteri, l’autentico superumano, dinanzi a cui è inadeguata ogni ragione umana. A un determinato momento il senso della vita è invero il superamento del suo apparire, ossia della sua potente illusorietà. È questa illusorietà che è normalmente l’umano, la misura dei valori. Diviene allora in taluni momenti una necessità assoluta uscire dal cerchio tirannico, superare l’“umano”, ritrovare la coscienza della meditazione. Che non è impresa facile, perché non dipende dal ricordo: quasi occorre intuirla sempre di bel nuovo come fosse la prima volta.
Come di bel nuovo, quasi fosse la prima volta, occorre operare al riaccendersi dell’amore come fosse il primo momento d’amore. Un amore che sorge dalla stessa scaturigine della Luce di salvazione: esso vince lo spazio e il tempo, il limite egoico e l’oscurità terrestre, se ha al centro di sé la coscienza del suo scaturire dal Christo.
Può vincere ogni ostacolo, se ha al centro la forza che estingue ogni vanità terrestre, ogni valore dell’effimera gloria. Un tale amore fiorisce, quando la vita è basata su un superamento assoluto dei valori effimeri del mondo, dei valori convenzionali, delle vanità che falsano i rapporti dello spirito: quando è decisione assoluta non compiere un atto che non sia al servizio del Christo: amare, per essere secondo l’impulso evolutivo originario, amare senza deviare neppure un momento in nessuna espressione della vita quotidiana.
Ogni pensiero, ogni sentimento, ogni atto di volontà, debbono diventare trasparenti innanzi allo spirito, sí da rappresentare una completa fedeltà della vita allo spirito. L’amore è la vita piú alta, intoccabile, ma deve scendere nell’umano, sino a orientare la realtà pratica.
Il giusto pensiero deve operare anche nella realtà esteriore: il pensiero che libera da ogni maya, da ogni conflitto umano, il pensiero che sa muovere secondo il proprio interno essere, che è amore, e, come amore, liberazione, e, come liberazione, compassione per tutte le creature, identità con l’altro. Io = Logos = Sacro Amore: questa è l’identità profonda dell’anima.
Dove il pensiero si ritrova, lí opera il Divino: colui che lo scorge sa che può lasciar agire il Divino in Lui: là dove nasce il pensiero. La parola allora scaturisce dall’anima accesa di fuoco, dall’eterno essere che pulsa nel cuore, e incontra l’anima profonda dell’altro, per darle orientamento e senso della vita.

Massimo Scaligero

M. Scaligero, Manoscritti inediti, Quaderno XII, giugno 1969
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