Oltre, ogni dubbio umano, oltre ogni vincolo inferiore, oltre ogni
forma di egoismo, il Sacro amore è fedeltà adamantina, accordo
sicuro e possente di interna armonia. Il cammino si fa sempre piú
intimo allo spazio celeste: si può udire il ritmo delle stelle,
ascoltare il coro delle Gerarchie che risuona possente nel cosmo.
Un tale amore cammina nell’infinito, conduce lontano ma anche nel cuore
della vita, nel segreto degli esseri umani, nel segreto della fraternità
umana. Esso deve attuarsi per fluire nel mondo: fluendo nel mondo, si realizza,
secondo il ritrovato impulso dell’Eden, onde ritorni nel mondo la gioia
della coppia super-umana benedicente.
È una Forza che libera in profondità, discioglie e risolleva
nella luce, nel segreto moto dell’oro trascendente: l’anima diviene invitta
per amore e si riempie di ciò che è piú che essa stessa:
l’amore infinito del Logos, l’aureo alimento, il segreto sostentamento
di luce.
Il contenuto di dedizione, ove sia compiuto in sé, si presuppone
alla sua stessa manifestazione esistenziale: d’onde la possibilità
della comunione d’amore che si sperimenta nei momenti piú vivi e
poetici.
Ma il suo divenire necessita di uno sviluppo indeterminato e continuo
del rito, della sacralità quotidiana. L’Io che commisura sé
in tale amare, non è nulla fuori dell’assoluto suo assenso alla
identificazione di sé con l’Io dell’essere amato, fuori della sfera
della necessità che divora il mondo, verso l’infinita luce, là
dove finisce l’oscurità, l’angoscia, il dolore, dove è risolta
la morte: Amore = a-mors = senza morte. Amore che vince la tenebra, dà
luce e vita alla storia ritmica e armonica della terra, è in ogni
corolla che si dischiude e vive, nell’immacolato azzurro, nel raggio di
sole che guizza di nube in nube, nello scintillio dei cristalli, nei riflessi
delle navate di filari di alberi di contro al sole, nell’altezza stellare
e nel filo d’erba che spunta anelando al suo originario mondo sidereo.
M. Scaligero, Manoscritti inediti,
Quaderno XI, Giugno 1969
© Tutti i diritti sono riservati. Per gentile concessione
dell’Associazione Culturale Fondazione Massimo Scaligero
|
|