Tutto ciò a cui tende l’uomo dall’origine è la reintegrazione
dello stato edenico: tutto lo spinge fin dal principio a questo. Che cosa
è questo: è un lasciare via via tutto, un non tendere piú
a nulla, un essere dall’essenza, un sorgere dal nulla, un raggiungere il
nulla, per nascere. Un morire voluto, per essere: uno sprofondare in sé
per ritrovarsi, un non temere alcuno sprofondamento, uno scendere fino
all’ultimo con infinito coraggio. Al livello ultimo la forza risorge. Risorge
nell’amore cosmico.
Non v’è altra forza che il Sacro Amore, o la volontà
d’assoluto. Ma tale volontà d’assoluto, portata a sua ultima istanza,
non può non sboccare in una riconsacrazione dell’amore.
Comprendiamo allora il senso della poesia dedicata dal Dottore a Marie
Steiner, sul rapimento della Iside-Sophia da parte di Lucifero. L’Iside-Sophia
ritrovata è l’amore adamantino, l’elemento originario. Occorre ritrovare
nella figura di luce dell’altro la musica di cui ogni piú alta musica
terrena è la nostalgia.
Questa noesis si svolge di pari passo con il potere ideale assoluto,
quello capace della risonanza piú segreta. È la terapia continua
del male del mondo, della vita fisica, del corpo e dell’anima, lo slancio
possente della donazione reciproca, ossia della ridestantesi forza dell’anima.
Esiste il giardino della lieta speranza, e accanto la rocca possente
della volontà: un unico sentiero conduce dal piano della sacra aspirazione
alla creazione secondo il Divino che si è capaci di accogliere in
sé.
Ma gli eventi incalzano: la lotta per il Graal è serrata. Gli
avversari hanno teso tutte le insidie: perciò non c’è tregua
nel combattimento. “Il Graal si conquista con le armi alla mano”, avverte
Wolfram von Eschenbach.
Il còmpito della Conoscenza e l’eroica vocazione dell’anima,
ascendente in ogni momento del giorno, si fondono con la necessità
profonda dell’amore unico e universo. È una sola vita dell’anima:
il giungere ogni volta al confine dell’intelletto riflesso, per respirare
secondo perennità, e il realizzare il Sacro Amore: sono un’operazione
sola. Sono un’identità.
Tutto è una preparazione per la venuta del nuovo tempo. È
importante preparare la gioia del tempo in cui lo Spirito comincerà
a prevalere: solo allora si potrà afferrare il senso reale di tutte
le prove presenti. Ora è necessaria la grande dedizione, l’assoluta
vocazione, nella calma che è da sé: un lasciar essere il
mondo e il proprio essere, cosí che la Forza-Christo fluisca.
Approderemo allora all’isola della vita, ove è il nobile Castello
del Graal, il luogo della Luce restituita alla vita dal Redentore.
(M. Scaligero, Manoscritti inediti,
Quaderno XIV, settembre/ottobre 1969)
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