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Il rituale antico di iniziazione
poneva come atto finale la prova del coraggio completo, assoluto, dell’anima
all’iniziando. Era una prova finale dal cui esito dipendeva se l’iniziando
diveniva iniziato. La vittoria, l’annientamento totale della paura, testimoniava
che l’anima del discepolo era pronta, era matura.
Mi è parso opportuno
quindi inviare il brano che seguirà, poiché la natura della
rivista essendo a prevalente indirizzo spirituale è letta da coloro
che hanno a cuore ogni contenuto che illumini il sentiero che conduce alla
Iniziazione.
Ed è anche per un
bisogno dell’anima che mi sento spinto ad offrire ai lettori della rivista
«L’Archetipo» brani racchiudenti temi di meditazioni inediti
tratti da un manoscritto di Massimo Scaligero e da lui donatomi.
Il bisogno dell’anima cui
sopra è fatto cenno è motivato dall’importanza che il tema
può assumere per chi voglia percorrere il sentiero che conduce alla
Iniziazione, ed urgente anche per ogni essere umano quotidianamente messo
alla prova dal tipo di vita che l’attuale momento storico impone.
Chi conobbe Scaligero poté
sperimentare, quale nota distintiva della sua personalità, il
coraggio. Posso in modo veridico esprimermi, per caratterizzare la
sua natura di puro asceta, con questa espressione: Egli era veramente …“ciò
che pensava”.
Lo era in ogni momento della
sua vita. Per questo suo modo di “essere” egli costituiva per noi (giovani)
un modello cui segretamente aspirare e da realizzare.
Possa la lettura di questo
brano vivere nel nostro cuore ed accendere in esso la fiamma che non consuma
e che genera l’eterna vita dello Spirito e Luce.
Luce, veste immensa del
Divino, la sola veramente capace di rendere l’uomo che l’accoglie vittorioso
delle tenebre e annientatore del demoniaco che combatte la sua definitiva
grande battaglia occulta di fine secolo per penetrare in tutti i campi
dello scibile umano.
…Ora dipenderà dalla
nostra operosa, pura fedeltà alla Scienza dello Spirito il “NON
PREVALEBUNT!”
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La
paura deve essere vinta, eliminata radicalmente: essa è irrealtà,
insidia arimanica. Deriva sempre dalla incapacità di offrire come
sacrificio alla akti
una prova, una rinuncia.
Tutto offrire alla Divina Potenza,
e la paura è eliminata.
Nulla si può temere, se
la Madre assiste e dirige l’azione. Liberarsi dunque da questa impurità
arimanica: ritrovare di là da essa una maggiore forza, un eroismo
sorridente, una pace che nulla può turbare: elevarsi, staccarsi,
lasciare il piano delle basse emotività. Sentire la purezza dell’alta
serenità, dell’Amore perfetto “che scaccia ogni paura”.
Sentirsi eroe sorridente: nulla
temere: ogni paura è “irrealtà” che vuole farsi credere realtà:
sottrarsi, staccarsi, detergersi, elevarsi, vincere.
Gioire nella perfetta Pace.
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