Esiste una realtà superiore,
non visibile, ma esiste il suo simbolo visibile: questo è il punto
di presa dello Spirito sull’anima, e la via dell’anima verso lo Spirito.
Ogni ascesa deve essere congiunzione
dell’anima con l’anima, là dove sorge l’accordo che ha risolto già
il male del mondo. Occorre accogliere l’impedimento umano, perché
l’accordo recato nel profondo lo risolva. È un entrare nel Mistero
della liberazione e ritrovare una segreta magia, una elevata musicalità,
il senso reale del sacro. V’è una liberazione del volere profondo,
come uno scioglimento della brama, uno svincolacmento radicale, un ritrovare
la radice pura del volere fuori della corrente istintiva: un sentire il
volere articolarsi autonomo, uno sciogliersi e un lampeggiare, un ritornare
pura forza, puro fluire, puro essere.
È questo che prepara il
futuro: è un fluire delle forze restauratrici solari nella sfera
della volontà, e per quello che è il mondo della volontà
che opererà nell’avvenire in funzione della scelta del Graal. La
peculiarità sostanziale di tale linea della volontà è
che essa reca in sé come implicato il senso della sua genesi e del
suo obiettivo finale: che non è umano, ma dell’ordine dell’Infinito,
Immortale.
Il grande segreto della Forza
che muterà l’uomo dei tempi avvenire è la purità dell’Amore
umano. Tale amore umano va conosciuto nel punto in cui nasce dall’Amore
Divino. È ormai decisivo avvertire il punto in cui il pensiero nasce
come un esprimersi del Divino: in quel punto s’incontra l’Amore cosmico.
È un ritorno all’antica
Patria, che è la zona dell’Infinito, senza dissenso, senza alterità:
un ritrovarsi nello Spirito.
È come essere fuori di
ogni condizionamento, là dove tutto è un risorgere invitto,
là dove è il primo risorgere, il filo della vita. È
un uscire dall’oscurità, un riaffiorare là dove è
il nuovo respiro dell’anima, un ritrovarsi secondo la dimensione irriducibile,
un cominciare la vita, un nascere oltre ciò che si è, un
ascendere, oppure un lasciarsi essere secondo il pensiero primo, cosí
che il pensiero primo sia, fluisca, divenga la corrente di forza: da contemplare,
senza essere in essa, da guardare come una connessione originaria con un
infinito mondo.
da una lettera del
febbraio 1970 a un discepolo
Bagliori di luce adamantina
Protesa con le mani
ad abbracciare il mondo
radiante il volto
di luce sempiterna
coronata di cosmici diademi
la coppia sacra è pronta
al sacrificio, nel rito
di un amore inconcepibile
a natura umana:
amor che non reclude
ma comprende
l’universo intero.
Il seme del cosmico incontro
è ormai fiorito
nel grembo della terra
a recar pace vera tra la gente
trasformando il vecchio pianeta.
Pochi ardimentosi eroi
stanno scrivendo
la storia della Terra.
Per noi è gran dono
aver intraveduto
bagliori di luce adamantina
che dalla coppia cosmica
si espande e si rinnova
in incessante ricamo universale.
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