Il sentiero da percorrere si chiama Volontà: per ritrovare l’Io reale, l’Io cosmico, il Cristo. È perciò la prova della volontà di contro a ogni sua negazione: la sintesi piú vera dell’essere dell’Io e della Vita. Vita come Luce dell’Amore, perciò cammino della reintegrazione che non conosce deviazioni, perché non può non essere la via della Fedeltà assoluta. Non si tratta di arrestarsi all’indeterminata negazione del mondo quale è, ma di riprendere questo mondo dal punto in cui la sua negazione è la forza dell’assoluto: da qui nasce la possibilità dell’assoluto come Amore, dell’Amore Sacro. Esso è l’inizio di un’impresa nuova, sconosciuta, inattesa, ma perciò essenzialmente primordiale. Ciò che è primordiale è ciò che non può essere “tradizionale”, perché non somiglia a nulla che è già stato: è l’inaspettato di cui dice Eraclito.
Giardino fiorito, distesa di fiori sino al valico dell’amico regno delle stelle, ogni nota è una musica della sinfonia che ascende dal creato al creante: e tutto è l’essere delle forze dell’anima, secondo il canone del Sole che nasce, del Sole che sorge come la vita da un seme: volere puro nel riposo profondo. È questo il varco verso la Vittoria, verso la zona delle meraviglie. La emersione della forza è preventiva, ha il potere di preparare la invulnerabilità per le prove future: che non è un voler sfuggire la sofferenza, bensí un “avanzare senza combattere”, un vincere per non offerta di presa.
La realtà sarà piú meravigliosa del sogno: tutta la Terra tende a quel momento come alla sua musica originaria: il Sacro Amore è il riaccendersi del principio edenico della Terra, che ha esaurito la sua tenebra: è la massima sublimazione individuale, la quiete e la limpidezza, il ritorno della stabilità sostanziale dell’essere nel mondo terrestre: tutto si ordina e si ridesta il principio ordinatore, il principio puro della Luce. Ogni male si coordina in un senso, si pone su una linea di alterità, di ciò che può essere contemplato: sorge il coraggio di contemplare tale alterità, che l’aggressione degli eventi e degli esseri confonde sempre con l’essere che si è, onde il male e noi siamo identici: non si può scorgere come altro da sé l’errore. Invece, la vita del Sacro Amore restaura la visione e la circolazione della Luce. Ritorna il principio di resurrezione in un campo di morte, in un quadro di caos e rovine, un inizio di riedificazione inarrestabile, una forza irresistibile, riordinatrice, che opera secondo la magia piú possente.
Solo ciò che ritorna alla propria fonte è lo Spirito, perché è il movimento che ritrova il suo senso, il divenire che ritorna ad essere senza cessare di divenire, il creare che non si estingue nel creato, ma si avviva della sua perennità. La perennità è nell’ètere il suono dello Spirito che si è espanso nelle ultime ritmiche forme dell’Universo. Occorre la volontà e la decisione: il moto è solo la forza invitta che deve ritrovare il suo avvento, il superamento assoluto, il senso vero della Forza.

Massimo Scaligero

Da una lettera del giugno 1970 a un discepolo

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