AcCORdo

Sempre uguale questa misura del tempo, e tuttavia sempre nuovo lo Spirito che non soggiace al sonno della coscienza razionale, ma su questa coscienza liberamente spazia. Cosí è sempre diverso e mirabile il cammino: è un ininterrotto ritrovare la luce, oltre la luce già ritrovata e che è già tenebra rispetto all’ulteriore esigenza dello Spirito.
Sia dignificato l’itinerario che cosí si svolge nel tempo: tutto ritorna piú puro e piú bello, piú grandioso: i suoni e i tumulti della valle non si sentono piú: è in alto il grande silenzio al disopra del quale risuona la musica creatrice dell’Universo: è la sfera prima del Sacro Amore la cui forza scende nell’umano restaurando l’originario accordo.
Non v’è da illudersi che questo aprire il varco al Sacro Amore sia senza prove aspre, superiori al grado normale di sopportabilità: occorre vincere l’umano, per amore di salvezza dell’umano. È il sacrificio piú vero, piú creativo: un giorno se ne vedrà fiorire la Terra.
L’operazione piú importante non è “il lavaggio della pietra”, bensí la trasparenza potente della pietra, onde essa non abbia bisogno di lavaggio. Ogni impurità risolta è un potere d’Amore piú profondo, o di Amore recuperato. Tutta la brama selvaggia che si annida nella struttura inconscia dell’umano, va affrontata: si merita di affrontarla. La purità di molti esseri è il loro essere ignari della zona di tale brama selvaggia, ma coloro che debbono portare a compimento l’impresa del Sacro Amore, debbono conoscere e risolvere quella impurità: che ad essi non si presenta come brama selvaggia, bensí come oblio terrestre della luce del Sacro Amore, come compensazione mondana dell’ascesi, come attenuazione o incertezza. Perciò l’operazione piú potente è la “trasparenza della pietra”: ogni insidia al Sacro Amore cela una sua virtú piú profonda che chiede essere recuperata.
L’assolutezza dell’ekagrata incorporeo risponde alla continuità dell’integrità del Sacro Amore. Questa assolutezza deve essere a sua volta il continuum realizzato nei diversi momenti possibili del giorno: è in sostanza l’operazione gerarchicamente piú importante di qualsiasi altra del giorno. La sua aseità deve essere voluta con risoluzione irresistibile, con assoluta semplicità, oltre ogni illusorio impedimento. È l’aseità pura, del puro oggetto, della pura contemplazione, che esige il riposo profondo in sé del contemplatore, per realizzarsi. Da questa operazione deriva tutto: il coraggio, la chiara visione, la vitalità, ma, sopra ogni altra cosa, l’impulso piú creativo del Sacro Amore. L’aseità è l’assoluta incorporeità del movimento e la sua possibilità di divenire atto magico sino alle categorie corporee.
Se tale atto si realizza nell’occulto, superando l’umano si riesce a riudire il suono che è la virtú cosmica creante: musica segreta dell’Universo che vive non udita nei cuori umani e si esprime nel ritmo di ogni creazione nello spazio e nel tempo: il Sacro Amore è il fulcro di un tale ritmo, è la possibilità delle anime umane capaci di reincontrarsi secondo l’impulso dell’Eden restituito, mediante l’atto piú eroico della volontà solare: la dedizione fedele, che vince l’inganno dell’eros, radicalmente.

Massimo Scaligero

da una lettera del gennaio 1971 a un discepolo