- Non
si può penetrare una verità decisiva senza che sia
mutato qualcosa nell’anima. Il cristallo è il simbolo
del caos riordinato dagli Dei. Il pensiero può
ripercorrere il processo di tale azione
creatrice-ordinatrice. Il sentire vero, il sentire dell’Amore
superno, o del Sacro Amore, risorge da un tale moto del
pensiero: è un moto di pensiero e volontà: come
sentimento in sé è corporeo, è natura gratuita, è
sensazione facilmente ripetibile: non è il Sacro Amore.
Non è fondato sullo Spirito. Dallo Spirito nasce come
pensiero che muove nel moto d’Amore della propria Luce,
come puro pensiero: è la vera forza dell’Amore.
- Giungere
prima al silenzio di tutto, al nulla, alla quiete, all’assoluta
immobilità: indi sentire nel pensiero-imagine il moto di
una vita redentrice: volere i pensieri redentori, volere
tutto ciò che è offerta, redenzione, mutamento di
pensiero, volerlo senza sentire nulla. Poi il sentire
sorge come essere incorporeo, ma profondo, dell’anima.
Cosí si prepara la forza del Sacro Amore.
- Una corrente
di Luce di Vita si accende nella coscienza per incontrare
il momento, o l’occasione felice di determinati
individui o di determinate situazioni. Dal sacrificio
consapevole e confortato dal coraggio, dalla insistenza,
dalla continuità, nasce la corrente di Vita della Luce,
da cui scorre il prodigio dell’incontro.
- Una nuova
visione si dischiude, un nuovo sentiero mirabile dello
Spirito: nuovo e tuttavia identico, perenne, originario.
È il sentiero dell’“atarassia christica” portato
alla sua ultima istanza, onde tutto l’umano è accettato
come è, con i suoi errori, menzogne, aggressioni ecc.,
cosí che non afferri nulla dell’anima. Tutto è nulla:
fuori di esso la realtà vera. Allora è contemplato come
obiettività assoluta l’etere che si fa vortice dello
Spirito e divora la materia, onde è ricreata la vita dall’essenza,
dall’eterno: il prodigio dell’uomo novello, che
affiora, ma indisgiungibile dal Sacro Amore.