- Eccoci
dunque nel mese di Michele, nella corrente della Luce
salvatrice e della speranza: è come un attingere
nuovamente, per virtú del ritmo solare, alla sorgente
della Forza.
- Come lungo e
come breve il cammino dell’anima verso il luogo della
sua solitudine magica, ove il Divino si dona senza
apparire, senza essere veduto: cosí che la ricerca è
estinta, e calma, profondamente calma, è la mente,
profondamente annientato nel Divino è il cuore. Nel cuore
è tutto l’Universo ed è tutto il sentiero del tempo,
sino all’eternità.
- Ciò che
diviene realtà fatale, nasce come potenza di dedizione
senza segno manifesto: dedizione tanto piú intensa,
quanto piú immateriale e contraddetta dalle forme
spazio-temporali. Slancio infinito, impeto puro, canto d’immenso,
è una forza che non conosce sconfitte, che ha il suo
oggetto, che è uno per virtú d’identità con il suo
oggetto: che è il reale ritrovato, oltre tutte le
recitazioni e le apparenze: il reale che comunque attende,
essendoci.
- La
continuità dell’osare è il tenore della Forza, che non
ammette pause o soste o attenuazioni. Non v’è sosta:
cosí soltanto viene preparato l’impeto che restaurerà
la Luce, cancellerà l’ingiustizia, restituirà la
verità alla realtà, ritroverà ciò che è immutabile di
là dalle parvenze, mediante cui giuoca l’umano.
Ritrovare il puro segreto respiro dell’anima oltre l’ingorgo,
il filo adamantino, l’intoccabile incorporeo che da
nulla può essere interrotto, ritrovare l’inalterabile
filo della Forza, piú possente di mille potenti cascate
di fuoco.
- La volontà
diviene fuoco che brucia ogni impurità della Terra. È la
catarsi che deve precedere il rito del Sacro Amore:
anzitutto il fuoco, la flamma non urens, indi la
Luce di Vita, e il viaggio senza soste verso l’“aurora
del mondo”. Fuoco della Volontà e sorgente del Tempo,
origine della Luce di Vita e incontro “unigenito”,
sono una direzione sola. Viaggiare verso la liberazione,
la luce, la speranza, verso il riposo, verso la lotta che
non è piú lotta, verso la perfezione dell’azione che
non è piú azione. E tutto con la calma determinazione
della coscienza razionale.
- È un
attingere alle forze che dall’Universo fluiscono nell’organismo
vitale-fisico come correnti della volontà, l’originaria
volontà: originaria volontà che si sottrae alla
coscienza e che alla coscienza si dà alterata da
Ahrimane, onde all’origine si trova come un possente
istinto di conservazione. Ma ancora prima, ancora piú in
alto è la volontà creatrice, fluente, pronta a irrompere
nell’umano. A questo è ora di aprire il varco, perché
è la potenza prima del Logos.
- Sulla sponda
del tempo non c’è attesa, perché è un grande fiume
sempre uguale …nec quae praeteriit hora redire potest,
se l’identità potente del pensiero con sé non dona la
capacità della contemplazione di questo fiume. La storia
dell’uomo è lunga e sconosciuta, e imprevedibili sono
le sue meraviglie, inconcepibili le sue mète: che cosa è
l’attuale soffrire, o l’attuale gioire, o il bene, o
il giusto, dinanzi alla realtà ignota che preme sul
divenire umano? Nulla è vero, nulla è duraturo, nulla
valido, salvo ciò che si può salvare dalla continua
consunzione della psiche: salvo il pensiero che ritrovi la
sua luce. O la forza d’Amore che ascende e ritrova la
connessione con l’Eterno.