- Discesa nell’Ade
e ritorno con molto carico d’ombra e necessità urgente di
rivedere “le stelle” e il Sole, la Luce, l’essenza.
Discesa per necessità, riascesa per volontà. Nessuno ha
colpa di nulla: occorre una infinita compassione, per poter
rivolgere al Divino un’infinita preghiera: che divenga
prodigio nell’umano. È questa piú vasta comprensione che
libera l’anima dalle piú intime barriere soggettive,
cosí che essa possa accogliere le forze del miracolo,
silenziosamente. Nulla appare: è tutto nella scena
interiore, anche se il miracolo è visibile. Cosí ho
ritrovato l’amicizia di Dei che da tempo non riuscivo a
vedere: ho ritrovato il suono, la musica, il linguaggio, la
poesia, ma è tutto segreto nell’anima: non è la poesia
che può divenire poesia umana, scritta: questo potrebbe
essere, ma non ve n’è il tempo. Urge l’azione
interiore, la piú pratica, la piú volitiva, proprio per
fraternità e generosità, per offerta di sacrificio. Ma
occorre tutta la forza, la capacità di superare ogni
disinganno.
- Sono ore di
intenso lavoro interiore, di barriere da superare, di nodi
da sciogliere. E altro non v’è, come livello di
superamento, che l’assoluto ekagrata: la chiave di
tutto. Quale che sia la tempesta, la confusione, l’ostacolo,
questa assoluta libertà del pensiero convergente in sé,
anzi ritrovante se stesso nel puro concetto, colmo solo
della propria virtú universa, potente aereamente e
distaccatamente della propria sintesi, vivo della sua vita,
è il lampo liberatore dell’Io.
- Con questo
risorgere ho la misura esatta dei valori terrestri e di ciò
che veramente merita essere voluto e affermato sino in
fondo, oltre tutto. Questo è decisivo per l’assunzione
delle forze: quelle che vengono donate dal Mondo Spirituale
se si è veramente indipendenti dagli attaccamenti
terrestri: onde non sia fatto un uso non giusto di esse. Le
forze che servono la giusta direzione del mondo: quelle che
si estrinsecano nella forma della pura coscienza come
pensiero vivente, come potere immateriale e tuttavia
irresistibile del pensiero, come virtú di splendore
creativo estracorporeo.
- Continua la
pressione degli eventi, l’incalzare delle difficoltà e
delle parvenze: ma
il ricordo-folgore è con me la luce del contenuto ultimo,
che è all’inizio e alla fine, mi diviene presenza della
forza. E, quale che sia la stanchezza e l’oscurità, il
pensiero-folgore attraversa tutto, non arrestato da nulla, e
mi libera a ogni livello. E ogni volta ritrovarlo, ogni
volta vincere di nuovo, per Amore di Colui che è la forza
“unigenita” in noi, il vasto Animatore, l’assoluto
guaritore.
- Oggi,
Ascensione, il mistero dell’altezza-profondità dell’etere
solare inserito come forza nella Terra dal Logos: il segreto
dell’ascesa al Cielo, come un realizzare nel profondo le
forze basali della Terra: un contenuto difficile a
esprimere, ma palpitante come impulso dell’anima: il Logos
diviene potere di ascesa al Cielo, che non si esprime come
fuga dalla Terra, bensí come forza liberatrice della Terra,
operante nel profondo del cuore. L’Ascensione è l’ascesa
alla figura di Luce, che l’Amore solo può ricostituire
come realtà operante sulla Terra. Non evasione nel Cielo,
ma capacità di fondare il “celeste” nella terrestrità.