- Occorre
giungere a un chiarimento portatore di pace e di sicurezza:
che non toglie le difficoltà, ma le fa contemplare nel
quadro di un’opera essenzialmente magica nella sua
solarità, con il suo senso creativo volto oltre il tempo,
oltre la necessità quotidiana, per virtú di una
ispirazione originaria che è il suo fulcro. Al centro è il
Cristo, come indicazione di una vastità umanamente
inconcepibile, come virtú di un’accensione essenziale di
donazione e di beatitudine nella donazione, che restituisce
all’umano la sua reale dimensione: quella cosmica. Questa
accensione è tutto, perché il suo fuoco è l’elemento
ravvivante che ogni giorno va ritrovato. E in ogni ora del
giorno: è il respiro stesso dell’anima, senza il quale,
una volta conosciuto, non si può concepire che l’anima
possa vivere.
- La fretta
verso tale raggiungimento non è un aiuto: tutto deve essere
fatto con calma e precisione, conseguendo in ciò una
rapidità. La calma è lo stato di riposo di fondo della
piú potente attività: è l’optimum dell’operare
interiore. La calma è il principio della vittoria sulla
natura animale, lo scioglimento dall’agitazione dell’ente
bramoso dell’anima e di tutto ciò che è, per esso,
corporeamente malato.
- Questa calma,
superando gli ostacoli, lascia che fiorisca dall’anima
soltanto l’elemento celeste capace di potenza di
penetrazione della Terra, vincitore della terrestrità.
- Tale operare
reca in sé lo svolgersi di un’essenza che è
rigeneratrice della Terra: è la Luce che deve trasmutare la
Terra, superando e risolvendo le profonde oscurità della
Terra. Queste oscurità sono presenti nell’organismo
umano, nella sfera della volontà e nel sistema del ricambio
e della generazione animale. Queste oscurità vanno
sfittite, penetrate: ascendono nell’anima come dolore,
timore, ansia. Il pensiero solare le affronta e le
compenetra di luce: restituisce la forza originaria smarrita
dall’anima.
- Arduo è
descrivere un processo interiore talmente vasto e
purificatore e rigeneratore dell’umano: ci si trova in
stato di inadeguatezza e si avverte che l’espressione
neppure lontanamente dà l’immagine della realtà
sovrasensibile. È un cammino di gloria, l’ascesa della
vetta piú alta e piú difficile, l’impegno piú serio
della vita, la donazione piú radicale, l’offerta
sacrificale piú pura: è il piú alto onore a cui bisogna
meritare di essere chiamati, perché la Luce del Cristo si
spanda sulla Terra e vinca il male del mondo.
- Il Cristo ha
già vinto il male del mondo, ha vinto la malattia e la
Morte, ma l’uomo deve essere il realizzatore di questo
dono, sul piano terrestre. Quello che necessita all’uomo
è l’Eucarestia interiore. L’anima ascende alla natura
angelica che la sovrasta, mediante un elemento angelico di
cui già dispone stando sulla Terra, inserita in un corpo
fisico: questo elemento angelico è l’Amore con cui può
amare l’essere amato. Questo Amore realizza l’Eucarestia
nella quale l’incontro con l’altro restaura nell’umano
il superumano, l’eterno, l’infinito e immortale.