- Sto sempre
attendendo qualche pomeriggio libero per me, ma per ora non
ne vedo: è uno strano destino. Un minimo riposo mi urge, ma
parimenti è urgente il contenuto di coloro che chiedono un
incontro. Qualche volta ho tentato un rinvio, ma me ne è
risultato uno stato d’animo di vergogna insostenibile, e
allora ho deciso di non chiudermi. Il fatto è che siamo
entro una storia, una evoluzione, in cui ci stiamo destando
come portatori dell’Infinità dello Spirito: ci stiamo
svegliando, non possiamo piú ignorare quello che siamo: ci
è chiesto di assumere le redini della storia, di divenire
responsabili non in determinati momenti, ma di momento in
momento. La continuità della presenza dell’Io: la
presenza che non può essere sforzo, ma reale essere: cosí
come si è all’origine. È un’esigenza universale umana
che il Principio dell’Io si accenda e che lo Spirito operi
nel quotidiano.
- Lo Spirito,
svincolandosi da un processo determinatosi sino ad una
assoluta funzionalità, si presenta a se medesimo come la
purezza del pensiero da cui pur si scioglie come dal suo
primo veicolo, sino a che gli divenga un’oggettività
data. Qui comincia l’esercizio della pura trasparenza, che
è il vuoto del puro pensiero: è il contenuto dell’assoluta
libertà, ossia della donazione di sé oltre le condizioni.
L’antitesi della coscienza individuale qui realmente
comincia a essere superata: ciò si verifica con lo sgorgare
immediato di un mondo di volontà nuda, sostanziata solo di
potenza di volere oltre ogni mediazione. La possibilità di
una sintesi che non alteri l’iniziale impulso è il suo
esprimersi come dedizione e come possesso di sé assoluto
che giunga alla negazione di sé.
- Si recepisce
allora il senso della vita, ritrovando la tangenza con l’Universale:
il rapporto secondo cui vengono vissute le varie facoltà
della coscienza, muta del tutto: la sfera del dolore diviene
la sfera della gioia. Tutto viene nuovamente donato: tutto
quello che fu tolto e per cui non v’è esperienza dell’esistenza
che non sia “privazione”, caduta, deficienza, progresso
verso la Morte. La
Vita viene magicamente ritrovata, la Luce risorge, la
Verità viene restituita.
- Cosí l’elemento
dell’anima diviene specchio della liberata vita dell’Io:
ogni essere lascia intuire il moto originario dal quale è
stato portato a realtà, per l’Io, che è l’Io
Superiore: dal quale la corrente d’Amore è continua,
anche se non percepita: nella estrinsecazione della
relazione infatti non si ha piú la semplice validità
potenziale, ma in pari tempo la presenza del suo Principio
folgorante: il Principio che può richiamare ogni ostacolo,
avendolo in sé già vinto.
- È importante
non dimenticare questa realtà vittoriosa nel mezzo delle
asperità e nel momento in cui sembra che tutto sia
compromesso: non può esserlo mai. Tutto è già
spiritualmente fondato: oltre il tempo è già compiuto.
- Occorre
giungere all’impulso assoluto del volere: è come se da un
centro si ricreasse tutto il creato, da un punto nel quale
è contenuto tutto ciò che è oltre lo spazio e il tempo: e
come se da questo centro emanasse materia
ricreata, perché simultaneamente in esso la materia si
annienta, e il centro diviene un vortice divoratore ma al
tempo stesso creatore, anzi ricreatore. Quale che sia la
situazione difficile, da quel punto tutto viene nuovamente
riconquistato.