- Una
trascendente consapevolezza muove tutta la mia azione e la
inserisce nel tempo: ma essa è oltre il tempo. Sento
inesistenti i limiti del tempo: la coesistenza delle
condizioni opposte e il flusso del molteplice, che cade
sotto ogni punto di vista, con una continua puntuale
giustificazione in relazione a ogni singolo, misurano una
vita interiore che si congiunge con l’umano per
restituire all’umano la sua obliata funzione. Molto
lavoro, dicevo, ma soprattutto l’impegno centrale a
elaborare un pensiero superno affiorante nell’anima, con
la necessità di essere messo in termini umani: un
pensiero possente e affaticante e tuttavia inesauribile di
Luce. A questo deve essere aperto il varco. La
concentrazione profonda ha il senso di una preparazione
alla discesa dell’asse della Forza, cui è necessaria la
spina dorsale umana per radicarsi creativamente nella
Terra.
- È lungo il
cammino, ma credo che in questo periodo molto ne sia stato
da me percorso: in queste ore, in questi giorni. Scendono
Forze possenti, ma súbito vengono impegnate, bruciate,
talora alterate: di colpo ritorno ad esse e nuovamente
inesauribilmente discendono. Questo ritornare d’un súbito
alla loro scaturigine è un dono del Mondo Spirituale: di
mio c’è soltanto la decisione, che talora è persino
pigra: è un dono raro, perché rinasco, vengo rifornito e
riprendo il cammino, condotto da queste Forze, talora
usandole irregolarmente, e tuttavia venendo generosamente
sempre aiutato da esse. È una metafisica della
resurrezione, che come conoscenza mi dà il potere di
evocazione delle Forze: ma questa sorge dal sentiero
percorso per giungere al Graal.
- Ancora
appigli in parete, presso la vetta, ma non so quanto sia
ancora lontana e se, una volta raggiunta, essa non appaia
semplicemente l’inizio di un grado della vera ascesa. Ma
ciò che importa è la fedeltà alla propria origine,
all’essere che pone se stesso e che non presuppone nulla
se non ciò con cui afferma sorgivamente il proprio
essere. In questo puro essere il ritrovarsi è il vero: in
questo puro essere l’incontrare il suono creatore è
conoscere la musica dell’anima originaria. La musica
dell’anima che ritrova la ragione della propria Luce, la
ragione della propria Vita.
- Ritrovare il
Graal: questo è il còmpito: ascendere dalla zona del
sentire a quella del Divino sentire che risuona come
musica dell’Universo: passare attraverso il sentiero
ampio del silenzio, sino all’esaurimento dei suoni
umani: e stare in ascolto per ritrovare come risuona da
oltre il silenzio e ricollega alla radice della Vita,
dalle profondità e dalle altezze del fondamento della
Vita. Ritrovare il Graal, il suono perduto, l’Io
Superiore dal quale fluire la virtú risanatrice del male
del mondo: è questo l’impulso che indica il novello
cammino.
Massimo Scaligero
Da una lettera del settembre
1972 a un discepolo. |
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