- Dove è
la quiete assoluta delle essenze creatrici e dominatrici,
là è il respiro di Luce, ossia il respiro che non ha piú
aria ma solo il vuoto dell’aria o ancora il vuoto del
vuoto, e tuttavia respira - e questo è il segreto della
Pietra Filosofale - secondo un moto che è la dynamis
della Luce. Oltre l’aria, di là dal soffio, nel segreto
del respiro negativo, in cui tutta la forza dell’Universo
rifluisce.
- Cosí,
ogni giorno avviene un miracolo: ogni giorno una
resurrezione dal profondo di una oscurità in cui tutto
sembra essersi esaurito, dove la vita sembra eliminata. E
qui, con l’èmpito del Logos nel cuore, io risorgo. È un
risorgere molto coraggioso, perché ascende da basi che non
si lasciano percepire o non esistono affatto: e tuttavia io
opero come se esistessero. Lancio questo appoggio al mio
operare e questo trova il suo fondamento: ma è il Christo
che risponde. L’appoggio non c’è e poi sorge.
- L’esistenza
ordinaria è una specie di bolgia in cui quotidianamente
occorre ritrovare un senso: ritrovare non solo l’orientamento,
ma anche il potere di trasmutazione della bolgia in luogo
del combattimento e della vittoria, il rifiorire della gioia
da ogni processo di oscurità e di dolore. Processo di Amore
dalla consumazione dell’elemento luciferico della vita.
- Non
c’è una forza che non sia in moto per tale impresa, non c’è
momento che non sia un impegno nuovo o rinnovato per essa. L’azione
si svolge, come consacrazione assoluta, nell’àmbito della
coscienza formale, la quale non può rimanere al livello
ordinario e tuttavia avere la nuova esperienza: tutto il
mondo delle determinazioni diviene ostacolo, sbarra il passo
all’esperienza, necessariamente: a questo punto le
correnti del divenire divengono l’astratta premessa o “potenza”
dell’ordine formale, a cui l’uomo si rimette come a una
superiore legge. Perciò occorre il coraggio della libertà,
in nome del Logos, in nome dell’essere che si è fuori
delle condizioni stesse dell’essere.
- Se
volessi identificare la sostanza metafisica di tale Processo
di Amore, dovrei dire che il suo tessuto è lo stesso del
puro pensiero. L’essenza del pensiero come moto
archetipico di tutto ciò che è vivente nel mondo, non
splende nella sua pienezza nell’anima se non quando
irraggia nella sua sede ritmica come sentimento epperò come
potenza di volere: perché questa pienezza sia conseguita,
occorre che una creatura fatidica dia infine modo a questo
pensiero di fiorire come Amore. O è necessaria la comunione
iniziatica con il Christo. Ecco perché il Sacro Amore
equivale all’esperienza redentrice del Christo. Ogni
pensiero reca la pura vita che fiorisce come potenza di
sacralità o di redenzione dell’esistere: attraverso il
Sacro Amore la vita si trasforma e si eleva al Divino.
- Qualsiasi
passione umana, la piú nobile e pura, ammala
sostanzialmente l’uomo: il Sacro Amore invece guarisce
radicalmente, perché non ha la sorgente nell’eros e
tuttavia afferra l’eros: ha la sua sorgente nell’iniziale
connubio Io-anima, Christo-Iside-Sopia: la forza guaritrice,
la Grazia che trasforma nel profondo la realtà umana.