AcCORdo

È qualcosa di prodigioso come le difficoltà di queste ore, non solo interiori, ma anche fisiche e di vario genere, svaniscano di colpo come nebbia al sole, appena le forze dell’anima ritrovano il loro giusto tenore, l’intimo equilibrio, il riferimento del valore piú alto, il centro vero, che è l’Io, il Christo. Scende una grande calma. Una calma non egoistica, ma pronta a riempirsi del dolore altrui, a divenire forza per l’altrui debolezza. Una calma fondata sulla volontà della concentrazione assoluta: necessaria per sostenere tante difficoltà. La concentrazione assoluta, voluta per una forza capace di effondersi come Amore, genera la calma. La calma è il fondamento della donazione.
La pienezza del pensiero rende allora percepibile la forza di destino: come una concentrazione essenziale di continuo annullante le parvenze umane e la serie incalzante delle impressioni del giorno. Una calma fluidica, una immobilità dinamica, una quiete scendente nel profondo. Un pensiero assolutamente autonomo e incorporeo, estra-psichico, insistente nella sua trascendenza, in quanto vortice adamantino potentemente impersonale.
L’accordo tra gli esseri è il vero gioiello della Terra, la perla nella conchiglia dell’Universo, il germe della Luce liberatrice dell’umano, il solo linguaggio dell’anima che possa accompagnare il processo della conoscenza. Pensare in profondo, sino a che il pensiero sia il moto del Divino nell’anima e lo riveli all’anima contemplante. Allora il pensiero e l’Amore celeste sono la stessa corrente redentrice, ed è il vero pensiero, quello che deve restituire lo Spirito al mondo: perciò deve ritrovare il proprio reale essere, immergendosi nell’essere. Pensare il vero essere: e tale essere è il pensiero.
Vale piú un pensiero musicale capace di far risonare nella Terra il Cosmo, che non tutto il tempo misurabile: perché è misurabile soltanto dal pensiero, che con forza piú essenziale lo può annientare. Un minuto d’attesa può pesare mille anni. Mille anni di attesa possono essere meno di un minuto, per lo Spirito che aleggia al di sopra di ogni misura di spazio e di tempo.
Nella concretezza del vivente estrasensibile discende una grande calma: un silenzio mentale ricco di certezza della verità della sua immobilità assoluta, di giustezza della sua trascendente inazione. Non v’è altra medicina per il mondo che una fiumana straripante di Amore che anneghi tutta la tenebra possibile. Il varco è la quiete mentale. Questa quiete del pensiero è l’iniziale comunione con le Gerarchie: quiete che rende l’uomo partecipe dell’Amore creatore, nella corrente di una Vita rigenerante il mondo.

Massimo Scaligero

Da una lettera del dicembre 1972 a un discepolo.