- Tutto
urge da ogni direzione, perché il limite sinora costituito
dal tenore stesso delle discipline sia superato. Limite
interiore che è superato ogni volta dal pensiero liberato,
ma attende essere superato in profondità, sino alle radici
della vita. Occorre un’ascesi capace di questa
radicalità: perché incontra ciò che nel profondo attende
essere liberato e non può essere liberato se non da una
forza capace di raggiungere vittoriosa quella profondità.
- La
sacralità va ogni momento conquistata, ogni momento
tutelata, perché manifesti la necessaria continuità sul
piano umano. Quello che è eternità in alto deve divenire
continuità, ritmo, in basso: la continuità deve essere una
conquista della volontà, è il còmpito dell’iniziando:
il còmpito che non si svolge per forza propria, ma per
nostra decisione. Ogni superamento si congiunge con un
superamento, come un apice a un altro, per un sentiero aereo
di altezza. Ma ogni apice non è che la vittoria su un
cedimento o su un livello di consunzione: l’apice non è
uno stato fisso, ma una conquista. Ogni conquista di apice
è una vittoria sul Drago: perciò è una connessione con il
Vincitore del Drago. La donazione di sé a Michele è
ritrovare il Christo, malgrado i limiti umani. Nell’umano
il Christo penetra abolendo i limiti.
- Debbo
rientrare nel tempio, perché la sacralità acquisisca l’intensità
che supera l’umano e spezzi i limiti.
- Riaprire
il tabernacolo, ritrovare la Luce nascosta.
- Non può
esservi mutamento radicale senza un atto assoluto: a cui va
assicurata la continuità, l’insistenza, il ritmo.
- Tutto il
pensiero desto alla sua luce è uno con la corrente dell’Essere
che reca la virtú
dell’originaria intelligenza. Intelligenza che si
ricongiunge con ciò da cui è discesa per farsi Amore
umano: ritrovando ciò in cui si esprime, perché alla fonte
di questo è il suo nucleo divino: il potere che gli dà la
forza di realizzarsi.
- L’opera
è una per ogni essere che esista e pensi sulla Terra. Un’identica
impresa unisce tutte le anime affratellate sulla Terra
secondo un identico pensiero: ma è il pensiero che solo in
rari volenterosi esseri diviene cosciente di questo suo
còmpito e in tal senso operante, mentre per i molti, pur
tendendo allo stesso oggetto spirituale, esso passa
attraverso le dialettiche contrastanti e le contraddizioni
proprie al mentale egoistico: ma è la laboriosa opera di
tutti. Nel suo senso finale è un’opera d’Amore, ma
passa attraverso barriere di non comprensione. Amore è
invero conoscenza. Al Sacro Amore il varco è aperto da
forze radicali di conoscenza: da un impeto ardimentoso del
conoscere.