L'Archetipo Anno III n. 6, Aprile 1998

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Aprile
Il Segno del Mese: Ariete

La regione piú elevata, quella dell'Ariete, «che è a capo» di tutto il cerchio zodiacale, di tutto l'Adamo-Kadmon, il protoantropos universale, è legata al principio del Figlio o del Cristo. Sotto questo segno, che risplende nel cielo all'inizio del secondo terzo del quarto periodo postatlantico, discende l'essere solare del Cristo durante il Battesimo nel Giordano negli involucri di Gesú di Nazareth. «Il giorno seguente (dopo il Battesimo) Giovanni stava ancora là, con due suoi discepoli e, fissato lo sguardo in Gesú che passava, disse: "Ecco l'Agnello di Dio!"». Con queste parole lo stesso Giovanni Battista testimonia del legame cosmico dei Cristo con la regione celeste dell'Ariete, attraverso la quale il Cristo entrò nel nostro Cosmo dalle sfere che si trovano oltre il cerchio dello Zodiaco. Queste sfere superiori, che non rientrano direttamente nel nostro Cosmo, ci vengono indicate durante il Battesimo nel Giordano dalla Voce del Cielo: «Questo è il mio Figliuolo prediletto; oggi Io Lo ho generato». È soltanto in queste poche parole che, come una lontana eco, giunge fino a noi la notizia da regioni universali situate oltre il cerchio dello Zodiaco. Poiché nel momento del Battesimo la Trinità superiore si riflette nelle profondità dell'esistenza terrestre: il Principio dello Spirito, come Colomba (Toro), il Pricipio del Figlio come Agnello (Ariete), e il Principio del Padre, come Voce dal Cielo, da quelle sfere a cui non può elevarsi la forza dell'immaginazione umana. Ma è proprio di là, a partire dal Seno Paterno, che il Cristo discende nel nostro Cosmo. In esso Egli agisce dapprima dalla sfera del Sole, come Tredicesimo nel cerchio dei Dodici, come «Spirito, che illumina da parte a parte il mondo», «come lo Spirito Divino del nostro sistema Solare», come «il Rappresentante dello spirito del Cosmo, di tutto l'Universo», poi dal Sole discende, attraverso il battesimo nel Giordano, sulla Terra, al fine di illuminare da parte a parte la Terra con una forza nuova, cosí da «porre le basi per un divenire Sole della Terra».

(R. Steiner, cit. in S.O. Prokofieff, Le dodici notti sante e le gerarchie spirituali,
Ed. Arcobaleno, Oriago di Mira 1990)


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