Seguo
la vostra rivista su Internet e sono molto interessata all'antroposofia.
Ho anche iniziato a leggere i libri di Rudolf Steiner che avete consigliato
alla lettrice Rita Mantica nel N. 2 di dicembre. Ho però molti dubbi
che forse col tempo riuscirò a superare. Per esempio, come si può
conciliare l'orientalismo con il cristianesimo?
Grazie per il vostro lavoro, che apprezzo molto.
Rispondiamo
con le parole tratte da una lettera scritta all'amico Marco Spaini da un
grande discepolo della Scienza dello Spirito, Giuseppe Federici, in data
28 novembre 1948: «...ho sempre ritenuto che la missione della Società
antroposofica fosse duplice, cosí come duplice è stato l'insegnamento
del Dottore [Rudolf Steiner]. Tutta l'attività del Dottore, da una
parte, guardando verso il passato, ha voluto renderci chiaro l'antico insegnamento
a cominciare dai Rishi fino al Vecchio Testamento. In ciò il Dottore
si è mostrato agli uomini quale meraviglioso interpetre e volgarizzatore
in lingua moderna occidentale di tutta la saggezza orientale dei Misteri,
del Buddha e del Dio Jahvè. E moltissimi degli antroposofi si sono
fermati a questa virtú del Dottore, difendendo la perizia, la precisione,
la grandezza del volgarizzatore contro le arruffate e dubbie correnti occultistiche
di piú scarsa cultura e di minore chiarezza. L'altra faccia dell'attività
del Dottore è quella riguardante il Cristo e l'avvenire che col
Cristo si delinea nell'evoluzione dell'umanità. Nessuno dei contemporanei
ci ha parlato del Cristo con quella competenza, esattezza e verità
con la quale Steiner ce ne parla. Questa è stata la vera missione
del Dottore, il suo piú alto ed originale titolo di nobiltà.
Se dobbiamo usare un'analogia, dobbiamo dire che come Giovanni predicava
nel deserto quale annunziatore del Cristo in veste fisica, il Dottore ha
predicato nel deserto degli uomini quale annunziatore del Cristo nell'eterico,
e cioè nella viva comprensione e nel sentimento degli uomini».
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