«La grande speranza è il lungo cammino della fedeltà
assoluta, proiettata nel passato e nel futuro, vissuta come il senso vero
del rapporto tra le forze intatte dell’essere, quelle capaci di stabilire
rapporto d’amore fuori dell’influenza di Lucifero: che è la piú
alta mèta, la fine dell’oscurità dell’anima».
Lungo questo cammino della “fedeltà assoluta”, prefigurata da
Massimo Scaligero, si è decisamente indirizzato l’amico Argo, che
ora assiste amorevolmente dal Mondo spirituale i Fedeli all’idea, gli irriducibili
nella devozione e nell’Amore verso la Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner.
Discepolo di Scaligero tra i piú seri e tenaci, Argo ha ispirato
la sua vita a una serenità imperturbabile e a un desiderio impersonale
di armonia. Il tutto scaturito da una pratica costante, ferrea, della concentrazione
interiore e della meditazione. Con mitezza determinata ha piegato la natura
mediterranea, terrestremente solare, coraggiosa sino alla provocazione,
esuberante sino all’incoscienza, sostituendovi gradatamente una signorile
temperanza, una simpatica partecipazione emotiva, una vasta condivisione
e compassione per la comune condizione umana.
Cultore dell’Amicizia, rispettoso del sacro inteso come amore per il
rito spirituale e per un piú intenso rapporto di coppia, anch’esso
tendente all’eternità, ha reso pratico l’impulso positivo di cercare,
nell’amico e nell’essere umano in generale, ciò che unisce, nell’apparente
contrasto.
Liberatosi ben presto dal dèmone della politica, che crea fratture
e contrasti, ha indirizzato decisamente i suoi impulsi piú profondi
verso la Tripartizione dell’Organismo Sociale di Rudolf Steiner al cui
studio, arricchito da sapiente meditazione, ha dedicato gran parte della
vita.
Nessuna voglia di maestrato, nessuna ambizione interiore albergavano
in lui; soltanto grande comprensione per le debolezze umane e un saldo
ottimismo per un inevitabile trionfo dello Spirito.
Studioso di economia per amore della Via spirituale, cercò di
mostrare, nei suoi numerosi scritti, che l’economia è nata per servire
lo spirito creativo, distaccata dal quale si dissecca e muore, come Steiner
aveva previsto e come in realtà sta avvenendo.
Trattando di “Associazioni” secondo la Tripartizione dell’Organismo
Sociale, cinghia di trasmissione dello Spirito attraverso la cultura e
via via, nel tessuto professionale, economico, commerciale, dei servizi
ecc., egli parla di queste comunità come Conventiones laboris et
amoris, come cioè azzeramento degli odii e dei veleni della politica.
Il suo procedere verso la morte fisica è stato, poi, degno di
un eroe antico. Attivo fino all’ultimo negli incontri spirituali, depauperato
nel fisico ma straordinariamente vivo nell’interiorità, non ha mai
colorato di tragicità e di ineluttabilità la sua pur grave
vicenda fisica. È stato fra noi come se avesse dovuto per sempre
restare, compiendo tranquillamente le operazioni usuali, con la solita
calma disponibilità. Ed è come se avesse insegnato in silenzio
una lezione indimenticabile secondo la quale l’amicizia degli esseri umani
è tessuta di eternità, è senza confini, e nessun temporaneo
distacco fisico può minimamente scalfirla.
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Arrivederci, Argo, magico propiziatore dell’amicizia e dell’armonia
tra gli uomini, vessillifero di una nuova, piú degna umanità.
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