L’Archetipo Anno III n. 14, Dicembre 1998

PERSONAGGI

 

ARGO VILLELLA O DE AMICIZIA  

«La grande speranza è il lungo cammino della fedeltà assoluta, proiettata nel passato e nel futuro, vissuta come il senso vero del rapporto tra le forze intatte dell’essere, quelle capaci di stabilire rapporto d’amore fuori dell’influenza di Lucifero: che è la piú alta mèta, la fine dell’oscurità dell’anima».
Lungo questo cammino della “fedeltà assoluta”, prefigurata da Massimo Scaligero, si è decisamente indirizzato l’amico Argo, che ora assiste amorevolmente dal Mondo spirituale i Fedeli all’idea, gli irriducibili nella devozione e nell’Amore verso la Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner.
Discepolo di Scaligero tra i piú seri e tenaci, Argo ha ispirato la sua vita a una serenità imperturbabile e a un desiderio impersonale di armonia. Il tutto scaturito da una pratica costante, ferrea, della concentrazione interiore e della meditazione. Con mitezza determinata ha piegato la natura mediterranea, terrestremente solare, coraggiosa sino alla provocazione, esuberante sino all’incoscienza, sostituendovi gradatamente una signorile temperanza, una simpatica partecipazione emotiva, una vasta condivisione e compassione per la comune condizione umana.
Cultore dell’Amicizia, rispettoso del sacro inteso come amore per il rito spirituale e per un piú intenso rapporto di coppia, anch’esso tendente all’eternità, ha reso pratico l’impulso positivo di cercare, nell’amico e nell’essere umano in generale, ciò che unisce, nell’apparente contrasto.
Liberatosi ben presto dal dèmone della politica, che crea fratture e contrasti, ha indirizzato decisamente i suoi impulsi piú profondi verso la Tripartizione dell’Organismo Sociale di Rudolf Steiner al cui studio, arricchito da sapiente meditazione, ha dedicato gran parte della vita.
Nessuna voglia di maestrato, nessuna ambizione interiore albergavano in lui; soltanto grande comprensione per le debolezze umane e un saldo ottimismo per un inevitabile trionfo dello Spirito.
Studioso di economia per amore della Via spirituale, cercò di mostrare, nei suoi numerosi scritti, che l’economia è nata per servire lo spirito creativo, distaccata dal quale si dissecca e muore, come Steiner aveva previsto e come in realtà sta avvenendo.
Trattando di “Associazioni” secondo la Tripartizione dell’Organismo Sociale, cinghia di trasmissione dello Spirito attraverso la cultura e via via, nel tessuto professionale, economico, commerciale, dei servizi ecc., egli parla di queste comunità come Conventiones laboris et amoris, come cioè azzeramento degli odii e dei veleni della politica.
Il suo procedere verso la morte fisica è stato, poi, degno di un eroe antico. Attivo fino all’ultimo negli incontri spirituali, depauperato nel fisico ma straordinariamente vivo nell’interiorità, non ha mai colorato di tragicità e di ineluttabilità la sua pur grave vicenda fisica. È stato fra noi come se avesse dovuto per sempre restare, compiendo tranquillamente le operazioni usuali, con la solita calma disponibilità. Ed è come se avesse insegnato in silenzio una lezione indimenticabile secondo la quale l’amicizia degli esseri umani è tessuta di eternità, è senza confini, e nessun temporaneo distacco fisico può minimamente scalfirla.
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Arrivederci, Argo, magico propiziatore dell’amicizia e dell’armonia tra gli uomini, vessillifero di una nuova, piú degna umanità.

 

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