PER UNA LIBERA INDIVIDUALITÀ
Per Tripartizione dell'organismo sociale dobbiamo intendere una netta
separazione delle attività economiche, giuridiche, culturali-spirituali.
Naturalmente nessuno si rivolge al magistrato per procurarsi un vestito,
né pretende ricevere giustizia da un insegnante, né tantomeno,
tranne lodevoli eccezioni, spera di essere illuminato sul neoplatonismo
dal suo fornaio. Ma ciò che è fondamentale non è solo
il riconoscimento della esistenza di funzioni diverse. Quello che importa
è pervenire ad assicurare ad ogni compito necessario per il vivere
sociale, la libera esplicazione nell'ambiente piú adatto e la piú
ampia autonomia.
Non si può sostenere che una capacità imprenditoriale
o una dote organizzativa rivolte verso un fine produttivo implichino necessariamente
un elevato senso della giustizia sociale, cosí come un'attitudine
ad una esecutività legislativa perfetta può non essere associata
ad un senso pratico economico o ad una chiara visione dei piú nobili
impulsi morali.
Dovrebbe essere compito dell'uomo cercare di integrare ciò che
la vita ha donato come capacità innata, per elevarsi ad una conoscenza
degli scopi piú alti dell'esistenza. Per far ciò egli non
può che prendere avvio o dalla vita economica o da una funzione
giuridica o da una attività spirituale, anche se stabilirà
un reciproco rapporto con tutti gli ambienti sociali.
Dalla separazione tripartita della società ogni uomo è
posto nella condizione di recare il suo contributo come protagonista, onde
superare ogni diversità e ogni contrasto, al fine di giungere ad
armonizzare ogni manifestazione sociale. Anche se in perfetta buona fede,
una organizzazione unitaria, rivolta principalmente come l'attuale alla
strutturazione tecnico-economica (in quanto questa risponde alla dimensione
del limite gnoseologico moderno) oppure per ipotesi che ponga tutta la
società al servizio di una religiosità considerata come unico
scopo di vita, o che codifichi tutte le manifestazioni umane attraverso
leggi rigorose; questa organizzazione non può che costringere gli
uomini a manifestazioni, anche se conducono al benessere o sono moralistiche,
che prevaricano sulla personalità e sulla libertà e che strumentalizzano
l'uomo verso il fantasma di uno Stato teocratico, fondato sull'autoritarismo
mistico o classista o partitico o economico.
Per questo la Tripartizione non è solo uno schema pragmatico
o un sistema per giungere a risolvere piú razionalmente determinati
problemi, ma rappresenta, a nostra avviso, la via perché la spiritualità
di questo tempo, frutto dell'autocoscienza e dell'autodeterminazione del
pensare, possa esprimersi nella società.
A. Villella, Economia e dimensione
umana, Gesualdi Editore, Roma 1971
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Nelle
scuole di questo mondo Iddio ci viene soltanto descritto: nella
scuola dello Spirito Santo si impara a guardarlo ed amarlo.
Uomo, sarai trasformato in ciò che ami: sarai Dio se ami Dio, e
sarai terra se ami la terra.
Uomo, non restare uomo; bisogna giungere al massimo. Iddio non accoglie
presso di Sé che gli Dei.
Prima ancora che fossi stato, ero Dio in Dio: perciò posso ridiventarlo,
purché sia morto a me stesso.
Angelo
Silesio, Il viandante cherubico, Ed. F.lli Bocca, Milano 1942
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