L’archetipo Anno III n. 13, Novembre 1998

 

Poesia

 

 

NERO E BIANCO   

Buia completamente era la pagina 
della Terra creata, nascondeva 
tutta la nostra essenza mescolata 
al caos di suoni informi, la rendeva 
linguaggio incomprensibile, fraintesa 
voce nel magma, segno vilipeso 
dalla promiscuità fatta anarchia. 
Poi la gran luce bianca si protese 
viva dall'alto, neve e sole insieme, 
latte stellare, palpitante nembo; 
colpí l'oscura superficie, sorsero, 
dopo l'assalto luminoso, icastici 
caratteri cui l'anima affidava 
l'espressione di sé, nero dal bianco, 
parole rilevate dal coacervo 
materico in subbuglio, e organizzate 
quale nuova struttura intelligibile. 
E sempre quella grazia scende e copre 
il foglio oscuro, ne rivela e segna 
per ogni cuore e mente la segreta 
mèsse, piegata all'intimo tumulto, 
di aneliti e pensieri, definendoli 
allo sguardo del mondo. Tesse trame 
di perfetta misura dal groviglio 
nebuloso che nutre i sentimenti, 
dolore e gioia sublimando in estasi, 
canti distesi sull'ordito a svolgere 
il filo d'oro della poesia. 
Cosí trionfa, sottraendo al nulla 
la nostra identità, l'ispirazione 
che separa la gemma dalla drusa, 
l'animica virtú salvando e il Verbo. 
Finché saremo parte dell'immensa 
onda celeste cui si trasfigurano, 
assumendo perenne dinamismo, 
e sorgiva assonanza inestinguibile, 
le cose inerti e la sostanza muta. 

Fulvio Di Lieto  

La poesia di Fulvio Di Lieto 


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