L’Archetipo Anno III n. 12, Ottobre 1998
Redazione
Gentile Direttore, vorrei sapere cosa pensa Lei in merito alla reincarnazione, e in particolare se ritiene che la conoscenza di questa realtà esoterica possa in qualche modo aiutare la società.

Ornella Barbarano, Treviso

La nostra è l’epoca in cui questa conoscenza doveva essere affrontata persino dalla scienza. I problemi di questo tempo sono tutti l’uno connesso all’altro e richiedono una soluzione dello spirito, ma possono essere penetrati e affrontati, come ad esempio quello dell’idea della reincarnazione, anche senza che ancora lo spirito sia esperienza per ognuno: già la conoscenza o il sentimento della reincarnazione possono essere un grande aiuto. I problemi dell’epoca attuale possono soprattutto essere ricondotti alla necessità, da parte dell’uomo, del superamento del pensiero astratto. C’è un arresto del pensiero rispetto a tutte le difficoltà, a tutti i problemi che gli si presentano, che si possono riassumere in un problema di non conoscenza, in particolare di non conoscenza del problema sociale. Il problema sociale di cui tanto si parla è inseparabile dal problema della reincarnazione. Non c’è la possibilità di una giusta via d’uscita dal problema personale se non si esce dal continuo stato di accusa che l’uomo rivolge alla società. L’uomo che non ha la conoscenza delle leggi del karma accusa la società, quando non addirittura la divinità, di tutto ciò che di negativo gli viene dalla nascita o gli accade nel corso dell’esistenza: non sa che è stato lui stesso a provocarlo con il proprio comportamento, oltre che in questa vita anche in quelle precedenti. Il materialismo della scienza, i dogmatismi delle varie Chiese e il falso occultismo sono le tre forze che hanno bloccato la conoscenza della reincarnazione, l’hanno combattuta e ne hanno impedito con ogni mezzo la diffusione. Dietro queste tre forze possiamo riconoscere l’Ostacolatore, che tenta in ogni modo di evitare che l’uomo afferri il senso ultimo delle ripetute vite terrene cosí come delle connessioni karmiche di ogni suo atto o pensiero. La nostra rivista affronterà sicuramente l’argomento in maniera diretta, oltre a rimandare il lettore a testi specifici in materia, come Reincarnazione e karma di Rudolf Steiner.
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Ottobre 1998


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"Unicornos"
Il tempo di Michele


Marco Ricci (1676-1730) - Paesaggio con àuguri

Gli àuguri vennero istituiti da Numa Pompilio a Roma, in sostituzione degli aruspici etruschi. Mentre questi traevano vaticíni dai visceri degli animali sacrificati, gli àuguri, secondo le regole stabilite da Numa, osservavano una rigorosa procedura: dopo aver designato luogo e ora della divinazione, invocavano Giove, quindi, nel silenzio piú totale, tracciavano un perimetro immaginario nel cielo e uno sul terreno, entro cui si veniva a creare uno spazio magico. Tutto quanto avveniva in tali aree segnate, come voli di uccelli e di foglie, fenomeni meteorologici, transiti di nuvole o lampi di luce, serviva a fornire elementi per il responso finale.
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