Il respiro tramuta
la sostanza cosmica in ricambio materiale: la vita nasce. Il mare, la culla
della vita, ha dato la sua acqua quale dono di nascita al protoplasma,
gli umori vitali vengono dinamizzati dal ricambio materiale attraverso
il respiro e cominciano ad accogliere i ritmi dell'universo. La corrente
ritmica degli umori forma, per il suo fluire, dei vasi e infine un cuore
centrale. Parimenti, dall'ultramateriale si produce nel dorso del germe
ancora indifferenziato lo sviluppo di quel solco con l'aiuto del quale
la vita vuole aggiungere al suo ricambio materiale e alla sua irrorazione
sanguigna una guida differenziata degli stimoli e dei centri di percezione.
Il simpatico nasce da quel punto precerebrale, e precerebralmente viene
anche disposta una sfera primitiva dei sensi. Il cervello che alla fine,
come un'alta montagna, si sviluppa quale organo specializzato dell'uomo,
respinge la sfera primitiva dei sensi anatomicamente e fisiologicamente.
Diventa lo strumento della coscienza, e là dove il mondo esteriore
deve comunicarsi alla coscienza essa "deve" formarsi organi dei sensi cerebrali.
Solo il naso è rimasto alleato del simpatico e per questo il mondo
esteriore può, per via dei profumi, "fiutarsi" entro gli strati
profondi della personalità.
Il respiro è
piú antico della vita. La circolazione piú antica del cuore
e dei vasi. II mondo in sé, piú antico dei sensi. Il simpatico
piú antico del cervello. Chi oggi, equipaggiato con le nozioni dei
libri scolastici e la conoscenza del lessico, osservi l'uomo, vede tutto
al contrario. Il respiro per lui è la funzione del polmone, la circolazione
la funzione del muscolo cardiaco, il mondo una comunicazione degli organi
dei sensi e il simpatico un'appendice appena degna di menzione del sistema
nervoso centrale. L'uomo è veramente capovolto nel giudizio di molti
dei suoi osservatori.
Esaminato dal punto
di vista della valutazione biologica, l'uomo effettivamente sta capovolto.
La particolarità dell'uomo è lo spirito. L'organo a lui concesso
per lo spirito all'interno e all'esterno della sua organizzazione propria,
è il cervello. L'uomo porta il cervello solidamente incapsulato
nelle ossa, e rivolto verso il cielo.
Che cos'è l'uomo?
Quell'essere vivente che sorpassa tutti gli altri in capacità cerebrale.
Quell'essere vivente il cui destino va oltre la sfera biologica. Quell'essere
vivente il quale – in contrasto con la pianta e l'animale – incurante del
suo corpo materiale partecipa allo spirito degli spiriti. Corpo umano e
anima umana hanno aiutato a creare il cervello umano, ma tutti e tre, il
corpo, l'anima e la creatura di entrambi, lo strumento captatore dello
spirito, il cervello, tutti e tre non sono l'uomo. L'uomo è piú
vecchio del suo corpo, piú antico della sua anima, piú antico
del suo cervello. Allo spirito è preparato un campo nel corpo e
nell'anima, un suolo adatto all'esistenza terrestre. Ciò che distingue
il corpo umano da altri corpi animati è il cervello volto verso
le sfere. Il corpo umano eretto, col suo capo proteso verso il cielo, è
la testimonianza che in esso abita un essere la cui origine e la cui mèta
sono nelle altezze. L'uomo è capovolto, paragonato al restante mondo
organico, perché nella testa sta il centro di gravità del
suo essere. Il motto di spirito per cui un uomo senza la testa sarebbe
invalido permanente è piú vero che non appaia nel senso banale
contenuto nelle parole. La negazione dello spirito umano è un matricidio,
è il soffocamento della nostra natura, anche della nostra natura
corporea. Tutto ciò che agisce nella natura corporea umana deriva
da forze terrestri nelle quali lo spirito è piantato. Respiro, circolazione,
simpatico e telencefalo sono gradini che conducono dalla prima scintilla
dell'animazione fino alla possibilità di afferrare lo spirito! L'uomo,
uno spirito bandito nella sfera corporea per vivere e agire! Risalendo
all'origine egli risolve un compito affidato solo a lui dalla creazione.
Spiritualizza il Bios ed estrae dalle forze vitali le forze della conoscenza,
dalle forze della conoscenza le forze dell'amore, dall'autosservazione
spiritualizzata gli impulsi della trasformazione del mondo. Essere uomo
è una missione religiosa. Certo questa non è un'esperienza,
ma un'idea.
H.Fritsche,
Il Primogenito, Ed. Bompiani, Milano 1946
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