L’astrologia, associata
da sempre nella mente popolare alla divinazione, è diventata oggi
un fatto di moda: giornali, radio, TV danno il loro oroscopo quotidiano
o settimanale grazie al quale sembra che l’umanità intera sia divisa
in 12 categorie (corrispondenti ai rispettivi segni zodiacali) ferme ed
immutabili. Tutti quindi vivranno la stessa giornata, approfitteranno delle
stesse circostanze fortunate o dovranno superare le stesse difficoltà.
Niente naturalmente
è piú lontano dalla verità: il simbolismo dello Zodiaco
è qualcosa di estremamente complesso: è il ciclo del ritmo
vitale che si esplica a vari livelli coinvolgendo non solo gli uomini ma
tutto l’universo e la natura di cui noi facciamo parte.
Attraverso esso
possiamo intuire la perfetta armonia del cosmo e quelle leggi che lo regolano
in assoluta sintonia; nello Zodiaco è scritta la VITA intesa nel
suo senso piú alto e piú puro, espressione di un’Energia
Creatrice in continua trasformazione.
L’Energia è
Una, ma diventa molteplice e multiforme; lo Spirito stesso diventa Materia
per poi tornare Spirito attraverso un ciclo di involuzione ed evoluzione,
di nascita, morte e trasformazione, che è destino non solo di ogni
creatura umana ma di tutto il creato.
L’Unità diventa
Molteplicità ed assume forme in cui la Coscienza è sempre
meno sviluppata, fino all’ultimo grado del ciclo involutivo. Poi inizia
la curva ascendente verso nuove forme piú evolute, e la coscienza
diventa piú profonda fino a penetrare il sovrasensibile e a reintegrarsi
all’Uno che l’ha generata.
Lo Zodiaco quindi
è, secondo la definizione di M. Senard, “lo schema dell’ontologia
universale” e attraverso esso possiamo studiare l’evoluzione del nostro
pianeta, dell’umanità che lo abita, cosí come quella di un
singolo essere umano. Quando oggi si chiede a un astrologo l’oroscopo,
il consultante vuole conoscere il suo destino come se il futuro fosse qualcosa
di stabilito, di cui l’uomo è vittima e non artefice. In realtà,
attraverso il grafico zodiacale di una data persona noi possiamo leggere
la sua trasformazione durante il ciclo di questa sua esistenza, tenendo
conto del grado di partenza. Questo grado è condizionato da un ciclo
precedente, durante il quale le esperienze fatte hanno segnato una tappa
della sua evoluzione e delle possibilità di espansione della sua
coscienza. È partendo da questo grado iniziale che le possibilità
di progresso e gli ostacoli che si dovranno superare sono riflessi nella
carta zodiacale, cosicché il “destino” non è piú il
Fato degli antichi, ma qualcosa che dipende da noi, dal nostro grado di
evoluzione e dalla nostra capacità e volontà di andare avanti
per ascendere ad un piano di vita superiore.
Nel grafico zodiacale
noi abbiamo un cerchio con 12 segni e 12 raggi che li separano dividendo
il cerchio stesso in 12 settori. Questi 12 raggi rappresentano le 12 Energie
principali del Cosmo e sono il risultato dello sdoppiamento di 6 Energie
primarie. Ciascuna di esse, sdoppiandosi, ha dato luogo a 2 energie complementari
ma opposte: se noi infatti prolungassimo questi raggi su un’immaginaria
sfera la cui faccia superiore è rappresentata dalla ruota zodiacale,
essi si incontrerebbero formando un’unità il cui carattere è
doppio ma complementare.
Cosí mentre
il raggio da cui inizia il 1o grado dell’Ariete indica l’impulso
di un’energia che crea, suo opposto e complementare è il raggio
della Bilancia che rappresenta l’equilibrio senza cui non esisterebbe
la creazione.
Al Toro,
principio femminile e materno universale, rappresentante la fecondità
che dà la vita, si oppone lo Scorpione indicante la morte,
senza la quale la vita stessa non ci sarebbe. Si tratta poi di una morte
intesa come dissoluzione, trasformazione e rinascita in vista di un piano
superiore.
Dal terzo raggio
inizia il segno dei Gemelli, la cui dualità esprime il dinamismo
della Vita che nasce dagli opposti. Suo complementare è il Sagittario,
l’energia del quale esprime già una sintesi dei princípi:
l’entità infatti, dopo aver conosciuto e sperimentato il piano sensibile,
ha superato i concetti puramente razionali e comincia a percepire e ad
intuire una realtà sovrasensibile.
Il quarto segno
è quello del Cancro, ossia della nascita: l’energia cosmica,
assumendo una forma materiale, pone dei limiti a se stessa e alla coscienza,
che diventa individuale. All’altra estremità di questo raggio troviamo
il Capricorno, segno che a livello umano indica la realizzazione
professionale, ma su un piano superiore rappresenta l’evoluzione della
coscienza umana verso la strada della sublimazione e del superamento dei
suoi limiti.
Come quinto segno
abbiamo il Leone, energia di individuazione, chiamato anche in astrologia
esoterica “il segno del Figlio”, in quanto immagine del Principio primo
da cui emana. Poiché ogni entità aspira a reintegrarsi all’Uno,
l’Acquario, complementare del Leone, esprime la ricerca di questa
realizzazione in modo cosciente e volontario.
Il Leone è
seguito dalla Vergine, simbolo di lavoro e di intelligenza, intesa
quest’ultima come legame tra lo Spirito e la Materia; il suo raggio si
prolunga fino a congiungersi con quello dei Pesci in cui la sublimazione
delle energie può arrivare fino all’identificazione con l’assoluto,
oppure, in caso di involuzione, lo stesso può tornare alla materia
indifferenziata.
Abbiamo cosí
dato una breve lettura dello Zodiaco visto non piú come una schematizzazione
delle categorie umane, ma come successione progressiva dell’evoluzione
dell’uomo stesso: evoluzione che, partendo dall’impulso primitivo dell’Ariete,
può arrivare nei Pesci alla massima dilatazione della Coscienza
o può involversi ritornando ancora una volta allo stato indifferenziato.
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