L’Archetipo Anno IV n. 3, Gennaio 1999

MUSICA

 

DE MUSICA HUMANA

Il discorso musicale si articola su tre elementi fondamentali: Melodia, Armonia, Ritmo. La Melodia è l’idea musicale, il tema, il motivo della canzonetta, quello che si canticchia quando ci rimane particolarmente impresso nella memoria. L’Armonia è la combinazione delle note che accompagnano e circondano il tema, secondo regole che, nel caso dello stile tradizionale (tonale), hanno precisione matematica. Il Ritmo è la veste temporale attraverso la quale si sviluppa il discorso, essenzialmente riassumibile in velocità, misura e metro; chi ha seguito studi classici ricorderà i metri greci storici, Dattilo, Spondeo, Trocheo e cosí via, individuati dalla quantità e posizione di “brevi” e “lunghe”. Praticamente senza limite è la possibilità di combinazioni tra i tre elementi in esame.
La Melodia deriva evidentemente dalla ricchezza inventiva dell’autore, con tutte le innumerevoli sfumature possibili: ci limitiamo pertanto alle due categorie fondamentali di “maschile”, cioè decisa, vigorosa, o “femminile”, delicata, leggiadra. Esempio del primo caso la Marcia Trionfale dall’Aida di Verdi; del secondo il Lied di Schumann Die Lotus Blume.
Per quanto attiene al secondo elemento, l’Armonia, è qui sufficiente sottolineare la differenza tra modo “maggiore” e “minore” e tra accordi consonanti e dissonanti. Il modo maggiore ha generalmente un carattere vigoroso e deciso, quello minore delicato ed introverso: magnifico esempio del primo caso la Sinfonia da La Gazza Ladra di Rossini, addirittura esuberante; del secondo il Notturno in Mi bemolle di Chopin, malinconico e dolente. Gli accordi consonanti hanno un carattere di stabilità, mentre i dissonanti, al contrario, sono fortemente instabili e si “risolvono” necessariamente sui primi. Si torni in proposito ad ascoltare l’inizio della 1a Sinfonia di Beethoven, costruito su accordi dissonanti alternati ai rispettivi consonanti, e si cerchi di percepire la tensione tra i primi e i secondi.
Relativamente alle tre categorie che costituiscono la sostanza del terzo elemento, il Ritmo, e cioè velocità, misura e metro, cominciamo con l’identificare brani veloci e brani lenti. Esempio del primo caso l’Ouverture da Le Nozze di Figaro di Mozart, del secondo il celebre adagio dalla Sonata Al chiaro di luna di Beethoven. Quanto alla misura, rileviamo quella in 3, tipica del waltzer, e quella in 4, la piú frequente, presente per esempio nella maggior parte delle canzoni e nel nostro inno nazionale. Infine, soffermandoci sul metro, evidenziamo la differenza tra i ritmi normali e quelli sincopati, cosí caratteristici della musica americana del ’900: valga per tutti il Concerto in Fa di Gershwin.
Dobbiamo ora chiederci perché il discorso musicale si articola proprio su questi tre elementi. Se esaminiamo il primo, la Melodia, ci accorgiamo che essa rappresenta il pensiero musicale, determinante la struttura del discorso. Anzi, riconosciamo che una melodia tanto piú è attraente quanto inconfondibile tra tante, come una irripetibile idea geniale: siamo dunque nella sfera del pensare. Relativamente all’Armonia, l’“atmosfera” che circonda la melodia, non è difficile riconoscere che la descritta alternanza delle due modalità polari, nonché la tensione esistente fra accordi consonanti e dissonanti, è molto affine al mondo dei sentimenti: ci troviamo nell’ambito del sentire. Quanto all’ultimo elemento, il Ritmo, proprio sperimentando la differenza di velocità, la particolare vitalità della misura in 3 e di quella in 4, il potente effetto di sospensione dei brani sincopati, ci accorgiamo che i fenomeni coinvolti sono molto affini alla varietà delle modalità d’esecuzione delle nostre motivazioni. Siamo qui nell’area del volere.
Se ora ricolleghiamo quanto precede con il riconoscimento convinto, nonché scientificamente accertato, che l’attività interiore dell’uomo si articola ed esaurisce in pensare, sentire e volere, appare evidente che anche sotto questo profilo d’indagine la Musica manifesta la sua natura antropomorfica(1).
Nei numeri dell’«Archetipo» di novembre, dicembre 1998 e nel presente, abbiamo dunque rilevato questa caratteristica costante, dapprima esaminando la forma sinfonica quadripartita in relazione ai quattro temperamenti fondamentali; poi la forma sonata, espressione del corso della vita umana; infine i tre elementi costitutivi, coincidenti con le tre funzioni animiche umane. Giunti ora alla conclusione di questa trilogia, il lavoro sin qui svolto consente di accennare alla misteriosa origine metafisica dell’arte musicale, nel senso adombrato da Pitagora quando parla di “Armonia delle sfere”. Rudolf Steiner ci rivela che i Greci riconoscevano nell’Arte musicale, che definivano “apollinea”, il riflesso terreno di un’antica e poderosa azione cosmica risanatrice delle tre funzioni dell’anima umana: pensare, sentire, volere(2). In questa azione armonizzante continua ad essere identificabile il valore piú profondo dei grandi capolavori, nonché la causa principale del senso di beatitudine che riceviamo ascoltandoli.
A questo punto il lettore veramente motivato, che non accetti di arrestarsi ad una superficiale assimilazione nozionistica di pensieri formulati da altri, concorderà che è indispensabile un vivo impegno personale, affinché quanto si è cercato di descrivere “rinasca” gradualmente nella sua coscienza, nella veste di verità autonomamente sperimentata e riformulata: “De Musica Humana” avrà veramente conseguito lo scopo qualora sia riuscita a stimolare la nascita di una sensibilità musicale che consenta di riconoscere sempre meglio i caratteri antropomorfici descritti, non solo nei brani via via suggeriti, ma in occasione di qualunque ascolto. Evidentemente la realizzazione di quanto auspicato è un non lieve impegno, che può forse risultare agevolato riferendosi al seguente elenco di brani, particolarmente adatti allo scopo:
F.J. Haydn Sinfonie N. 45, 88, 101, 104
W.A. Mozart Sinfonie N. 35, 40, 41
Concerto per violino K219
Concerto per piano K367
Concerto per clarinetto K 622
L.van Beethoven Sonata “Patetica”
Sinfonie N. 4, 7, 8
Concerti per piano N. 4, 5
F. Schubert Winterreise
F. Mendelssohn Romanze senza parole
Sinfonia N. 4
Concerto per violino in Mi m
R. Schumann Sinfonia N. 2
Concerto per piano in La
J. Brahms Sinfonia N. 4

Francesco Leonetti

(1) R. Steiner L’Essenza della Musica, Editrice Antroposofica, Milano 1980,
pagg. 60-61
(2) R. Steiner Cristo e il Mondo Spirituale, Editrice Antroposofica, Milano 1980,
pag. 54

Illustrazione: Jan e Hubert van Eyck, Angeli musicanti, Pala di Gand, 1432

 

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