Seguo da
molti mesi la vostra rivista su Internet e ne ho tratto un grande beneficio
dell’anima. Ho però continui dubbi e difficoltà nel seguire
la Via indicata da Rudolf Steiner nei suoi scritti, soprattutto per quanto
riguarda il senso del perdono, per me di difficile attuazione. In particolare
vorrei sapere che cosa, perdonando, accade nel karma del colpevole.
Secondo la legge
del Karma, colui che ha ucciso verrà ucciso a sua volta, e la catena
non si estingue finché uno dei due non divenga cristiano, vale a
dire finché uno dei due non liberi l’altro. Il perdono in questo
senso è un fatto occulto: è il segno della nascita dell’Io,
e quindi la possibilità di capire che la legge antica di vendetta
e di rivalsa non appartiene all’Io ma a un ordine antico, quando vi era
la legge dell’"occhio per occhio, dente per dente". Ma ora questo
è finito, e il protrarsi di tale legge pesa sul destino dei popoli.
Il rivangare gli odi di tanti anni fa è una forma molto grave di
anticristianesimo, che noi dobbiamo osservare per capire quanto siamo lontani
dalla possibilità che l’Io aiuti l’uomo. Il perdonare in realtà
è, da parte nostra, una presunzione. Perdonare può il Cristo,
o un Iniziato come Rudolf Steiner – e quanto ha perdonato! – il quale era
però anche capace di grande severità, ma perdonava, e il
suo perdono era vero. Il nostro non può essere vero. Perciò,
quando vogliamo finirla con un’offesa ricevuta, con ciò che esige
il perdono, dobbiamo sradicare dentro di noi ciò che è stato
ferito: perché, finché c’è quello, il perdono si sovrappone
a ciò che è in noi, in profondità. Dobbiamo arrivare
a dire che quel che abbiamo ricevuto di male lo abbiamo meritato. Il perdono
deve essere una pace profonda con l’altro, reale, senza residui o ritorni.
Perché noi potremmo credere di aver perdonato conservando invece
una specie di giudizio sull’altro. Se esaminiamo con attenzione tante difficoltà
sperimentate in noi stessi, possiamo facilmente trovare una delle cose
piú distruttive: il parlare male di un altro. Quello di non parlare
male degli altri sembra un consiglio semplice e quasi ovvio, ma dal punto
di vista occulto è una delle cose piú importanti che possa
essere detta. Dobbiamo comprendere che se siamo capaci di dominarci quando
stiamo per dire male di qualcuno, cosí come di respingere un pensiero
negativo che stiamo per formulare nei confronti di un altro, in quel momento
accade un fatto nuovo, qualcosa di molto importante che deve venire sulla
Terra in questo periodo. Chi fa questa prova può sperimentare quali
forze vengano messe in moto. Perché, anche se abbiamo effettivamente
ricevuto un torto da una persona e abbiamo la necessità di parlarne
mettendo in luce qualcosa di sbagliato, dobbiamo dire le cose in modo da
non inserirvi nulla del nostro sentimento. Praticando questa ‘ginnastica’
possiamo riceverne un grande aiuto, sia spirituale sia fisico. Ma non deve
essere una imposizione verbale, ossia il fermare il discorso lasciando
sussistere all’interno il pensiero negativo: in questo caso sarebbe l’Ostacolatore
che riuscirebbe, secondo sua abitudine, a guastare tutto. Occorre invece
avere il coraggio di cessare di parlare male cosí come di pensare
male del prossimo, anche quando ce ne sarebbero motivi seri. E con questo
sperimentiamo il vero perdono.
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