Il tempio greco,
con il suo architrave e il suo frontone posti sul colonnato, con la cella
nuda dove si ergeva la statua di un dio olimpico o di una dea, rappresentava
ammirevolmente il Divino che dimora sulla terra e guida gli uomini, inaccessibile
ed impenetrabile però alla loro intelligenza. Anche la cattedrale
gotica, termine ultimo della pura arte cristiana, rappresenta meravigliosamente,
con le sue ogive e le sue cuspidi, l’aspirazione dell’anima verso il cielo,
l’invocazione dei fedeli che con le mani giunte in preghiera chiamano a
sé i santi e gli Angeli, le cui immagini planano sulla navata. Il
nuovo tempio avrà la missione di rivelare l’influenza delle potenze
divine sulla Terra e nel cuore dell’umanità, di rendere in qualche
modo visibile il reciproco compenetrarsi del loro moto ascendente e discendente.
A questo scopo prenderà a motivi la colonna rotonda e slanciata,
con capitelli diversamente e sapientemente fioriti, e la cupola allungata.
Il piano dell’edificio avrà per base non piú il quadrilatero,
come il tempio greco, o la croce come la cattedrale cristiana, ma il cerchio,
o piú cerchi che s’intersecano. La volta interna del tempio sarà
decorata con i segni dei pianeti e delle costellazioni dello Zodiaco, che
ricorderanno le fasi anteriori e future della Terra.
Questa religione
sarà formulata e sostenuta da una nuova scienza, che si può
chiamare teosofia o meglio ancora Scienza dello Spirito. La sua
mèta sarà la ricerca dei princípi e delle cause che
muovono i fenomeni, risalendo ovunque dal visibile all’invisibile, dal
materiale allo spirituale. A questo scopo essa si sforzerà di compiere
la sintesi delle scienze fisiche coltivando, secondo i gradi propri della
conoscenza iniziatica, le facoltà di veggenza, d’ispirazione e d’intuizione
necessarie a penetrare nella sfera astrale e nella sfera spirituale.
L’apostolo principale,
il propagatore di queste nuove forme di coscienza, sarà l’Arte
iniziatrice e salvatrice. Sarà essa la vera interprete ispirata,
lo ierofante e il tedoforo della Scienza totale e della Religione universale.
La parola umana tornerà creatrice e la poesia cosa santa. Il racconto
letto o narrato nella cerchia della famiglia o nella vita cittadina sarà,
come una volta l’epopea, il passato resuscitato o la vita contemporanea
idealizzata. La poesia lirica apparirà nuovamente quello che fu
nelle grandi epoche: la rivelazione dell’Anima immortale alle anime incarnate,
la fiaccola dell’entusiasmo accesa nelle tenebre della vita. Il dramma
ritornerà rappresentazione dei Misteri sacri. Vi si contempleranno
i destini umani con le loro infinite prospettive e vi riappariranno gli
dèi sotto nuove forme: il dramma divino trasparirà qua e
là dietro il dramma umano come un tramonto color di porpora e viola
dietro gli squarci di un temporale. Nessun dogma, nessuna regola saranno
imposti, solo la nobiltà e la dignità. Secondo la parola
del Cristo, sarà dai loro frutti che si giudicheranno le opere e
gli uomini. Solo ciò che è fecondo sarà giudicato
vero e l’élite adotterà quel che abbellisce il corpo, rallegra
l’anima ed illumina lo spirito, mentre respingerà quanto li lede,
li contamina e li disgrega. Nell’organizzazione sociale e nell’educazione,
come nei culti e nelle arti, si terrà conto della scala umana
naturale e del principio gerarchico proprio della natura. Perché
l’umanità si dividerà sempre in istintivi, passionali, intellettuali
e spirituali, per cui l’educazione e la selezione sociale potranno attuarsi
solo secondo questo principio: gli uomini possono elevarsi solo di grado
in grado, rispettando certe tappe.
Il governo dell’umanità
spetta agli intellettuali ispirati dagli esseri spirituali, che la dirigono
dall’alto. L’anarchia può imperversare nel corpo sociale solo attraverso
la loro discordia, e l’armonia vi si può diffondere solo con la
loro intesa.
Cosí si
formerà a poco a poco la nuova umanità, in cui si porranno
al primo posto i saggi-veggenti, al secondo il poeta e l’artista, il pensatore
e lo studioso. La donna intuitiva e veggente svolgerà la sua attività
nel tempio, sotto il controllo degli Iniziati. L’amore disinteressato,
di cui le piú alte confraternite offriranno il modello pratico,
penetrerà l’élite e produrrà i suoi effetti sui passionali
e gli istintivi. L’amore tra uomo e donna diverrà piú intenso
e profondo, con una piú intima fusione delle anime e degli spiriti.
Le coppie perfette incarneranno i diversi modelli della perfetta unione
dell’Eterno Mascolino e dell’Eterno Femminino, che risiede nel mistero
della Divinità ed opera dall’alto in basso nell’universo. In loro
la passione trasfigurata diverrà creatrice di vita e di bellezza.
La donna avrà inoltre un ruolo immenso ed eccezionale nell’educazione
del bambino e del popolo.
Ecco nei suoi tratti
salienti l’immagine ideale dell’élite umana che si selezionerà
dalla massa attraverso lo sforzo dei singoli e l’associazione degli affini.
Ma non illudiamoci che questa élite si formerà e si svilupperà
senza lotte. La lotta delle forze dell’inerzia, della discordia e della
distruzione contro le forze del progresso, dell’armonia e della creazione
sarà incessante e accanita, e si farà perfino piú
vasta. Perché piú le forze del Bene si raggrupperanno e si
organizzeranno, piú le forze del Male accorreranno in orde numerose
e potenti. Ne risulterà una lotta ancor piú terribile della
lotta di classe cui assistiamo, che è indubbiamente aspra e lo sarà
sempre di piú, ma circoscritta ad interessi economici di ordine
materiale. Nella lotta futura si tratterà invece di interessi spirituali,
di verità trascendenti, della guida delle anime. Da un lato si vedranno
l’egoismo, l’odio e lo spirito d’avversione armati della magia nera, che
allora sarà diffusa ovunque; dall’altro, l’amore, la saggezza e
la fede armate della magia bianca, che da sempre è stata l’ars
regia degli Iniziati.
Cosí si
realizzerà la predizione del Cristo e dell’Apocalisse sulla
divisione dell’umanità in due campi, i Buoni e i Cattivi, tra i
quali lo Spirito del Cristo venturo sarà giudice. Allora si rinnoverà,
sotto forme piú sottili e acute, la grandiosa lotta tra la magia
bianca e la magia nera che caratterizzò gli ultimi tempi dell’Atlantide
e che sarà, come allora, prodroma di nuovi cataclismi terrestri.
Le uniche armi degli eletti saranno la Scienza divina e l’Amore divino.
Non avranno ambizione piú grande che strappare alla perversione,
alla distruzione e alla morte il maggior numero di anime. All’epoca degli
Atlantidei la magia nera aveva vinto: aveva costretto l’élite bianca
a rifugiarsi su altri continenti, mentre i suoi partigiani trionfavano
sull’Atlantide, che piú tardi sprofondò e fu sommersa dall’oceano.
Nella lotta futura, la vittoria finale toccherà alla Scienza divina,
alla magia bianca, che visibile o nascosta, riconosciuta o negata, esaltata
o maledetta, non ha mai cessato di guidare il mondo dalla sua origine,
e una nuova razza ne uscirà.
É.
Schuré, Evoluzione Divina, Tilopa, Roma 1983, pp. 302-305.
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