Al di là delle sterili osservazioni
e delle accuse che molti lanciano alla società moderna, e di cui
mi sembra di cogliere una sfumatura anche nella vostra Rivista, vorrei
sapere se considerate che la tecnologia, che ha permesso un cosí
grande avanzamento in ogni campo della civiltà attuale, influisca
positivamente o negativamente sullo sviluppo mentale dell’uomo.
La tecnologia, la scienza della prassi, l’organizzazione
elettronica applicata a tutto, persino al lavoro e all’economia, rappresentano
l’alienazione dello spirito là dove c’è l’incapacità
da parte dell’uomo di penetrare la realtà in maniera obiettiva.
Una volta giunti a possedere certi risultati in relazione a un aspetto
particolare della realtà fisica, si arriva alla possibilità
di far agire una cosa sull’altra mediante meccanismo, e si crede di agire
sulla realtà fisica, ma è l’uomo spiritualmente impotente
che mette tutto questo in moto a causa della sua pigrizia mentale. Non
c’è nessun aspetto della tecnologia che sia per l’uomo libero: essa
serve a soddisfare l’istinto, la brama. La tecnologia uccide le forze intuitive
in qualunque disciplina: nella psicanalisi, ad esempio, l’errore si è
inserito in maniera insidiosa tra brani di verità, attraverso l’analisi
strutturale. La tecnologia è l’aspetto pratico di quello che è
l’analisi strutturale sul piano scientifico, che fornisce i dati perché
i computer li elaborino. Quando questo avviene, non ci sono piú
degli esseri capaci di far camminare la società in cui vivono. Quando
la società si disfa e sta per diventare cadaverica, trova nella
tecnologia un’illusoria e fittizia vita. Il pensiero, in sé intuitivo,
asservito a tale disfacimento diviene diabolico: pur essendo logico, non
vuole sapere piú niente della logica.
Finora noi abbiamo vissuto con una certa
possibilità di azione spirituale, per il fatto che disponiamo ancora
di una volontà che non è corrotta. Subito dopo il primo esercizio,
quello del pensiero, Rudolf Steiner ci dà quello della volontà.
Con questo, se ripetuto con assiduità, noi possiamo rinforzare molto
la volontà, per il fatto che facciamo appello a una cosa dalla quale
siamo ancora tanto lontani con la coscienza da non poterla ancora guastare.
Però tale guasto si sta preparando, perché ciò che
c’è dietro il tipo di pensiero materialistico agisce nelle profondità
della coscienza, arrivando a una corruzione delle forze del volere che
sono il germe del futuro dell’umanità. Dobbiamo considerare il pensiero
come un’esplicazione di forze del pensare che vengono dal passato, mentre
il volere contiene forze dell’avvenire. Mediante un sano pensiero noi arricchiamo
il mondo della volontà, dal quale possiamo ricevere delle forze.
Quando la concentrazione è portata a un punto di vivezza, e c’è
una risposta da profonde forze di volontà, quello è il momento
in cui il pensiero deve liberarsi dai residui delle forme delle rappresentazioni.
Da piú di mezzo secolo è iniziato
per l’uomo un periodo in cui era necessaria un’indipendenza del pensiero
dalla cerebralità, invece scienza e tecnologia hanno preso il sopravvento.
Ahrimane tenta, per mezzo dell’uomo, di entrare nello spazio, di possedere
lo spazio fisico, perché avrà conquistato l’uomo quando lo
avrà chiuso nello spazio fisico: egli sarà entrato nello
spazio, mentre non dovrebbe arrivarci.
Secondo il piano cosmico, il pensiero doveva
a un certo momento sciogliersi e afferrare se stesso, ma non lo ha fatto.
Massimo Scaligero ha dedicato l’intera sua opera ad affermare l’importanza
di questa azione del pensiero per l’uomo. Tuttavia ogni processo cosmico
necessario continua a svolgersi: come la Terra continua a girare, cosí
continua il processo dello spirito, e cosí certe forze, evocate
per l’uomo ma che egli non può ricevere perché non ne ha
la coscienza, gli giungono lo stesso. Esse però non passano attraverso
una sua elaborazione interiore, bensí vanno direttamente nelle profondità
della volontà, dove si alterano e diventano di segno contrario.
Ciò si esprime allora con varie forme di rafforzamento dell’istintività,
ad esempio con una grande spregiudicatezza che non rende piú possibile
distinguere il lecito dall’illecito. Non conoscendo piú questa distinzione,
l’uomo produce un guasto che nessuna tecnologia può aiutarlo a riparare.
Subisce allora forme di invasamento erotico, o di scatenamento dell’odio
da cui nasce disordine tra gli individui nel seno stesso delle famiglie,
nella società, fra le nazioni. Si tratta in realtà di un’alterazione
di quelle forze, che dovrebbero alimentare l’uomo su un piano in cui sarebbe
per lui necessario realizzare l’indipendenza dal subcosciente.
Ho incontrato l’insegnamento di Rudolf
Steiner, e in seguito la vostra Rivista, grazie a due cari amici ai quali
sono molto grata. Vorrei sapere quale rapporto si stabilisce con le persone
che ci aiutano a muovere i primi passi lungo la Via dello Spirito.
Roberta Terrinoni, Latina
Il rapporto piú positivo: è
veramente quello che può chiamarsi un atto d’amore. Sarebbe auspicabile
che tutti i nostri rapporti tendessero a questo: in ogni ambiente che frequentiamo
dovremmo fare in modo che qualcuno cominci a pensare che si può
cercare in una direzione spirituale. Tutte le volte che destiamo in qualcuno
la volontà di seguire una Via di formazione interiore, operiamo
veramente nel modo migliore, fermo restando che dobbiamo tener conto della
libertà dell’altro. Coloro che in noi destano interesse per la Scienza
dello Spirito sono i veri amici. Non per questo però dobbiamo frequentare
soltanto loro, escludendo gli altri.
Come studente universitario ho scelto
la facoltà di Filosofia, ma mi domando se attualmente la filosofia
svolga ancora un compito nella società.
Possiamo dire che il compito della filosofia
deve considerarsi concluso. Solo risalendo a pensatori come Hegel troviamo
il punto in cui ancora c’era la filosofia. Poi è iniziato un processo
di oscuramento tale, che personaggi guidati da impulsi non filosofici,
ma contrari a quello che è il valore del pensiero, degradatori del
pensiero, nemici inconsapevoli del pensiero, sono diventati filosofi, e
sono quelli che oggi insegnano nelle Università, scrivono libri,
tengono conferenze e coltivano l’anti-pensiero. Per gli studenti, se tutto
dovesse continuare cosí, in breve non ci sarebbe piú la possibilità
di conoscere veri filosofi come Aristotele o Platone. Ma la speranza è
che a un certo punto, quando quei personaggi porteranno la dialettica a
una grave crisi, o alla distruzione, giungano dei nuovi preparatori a restituire
dignità al pensiero. Un pensiero intuitivo ha creato la scienza,
la quale però non lo ha mai compreso. E gli attuali filosofi non
hanno fatto altro che consacrare questa mancanza di conoscenza del processo
che sta alla base della scienza. Sono divenuti i filosofi della scienza,
che pullulano non soltanto in Occidente, ma anche in Oriente, ad esempio
in India, dove non c’è universitario che non conosca perfettamente
la semantica, la logica simbolica ecc. La filosofia è morta, ma
deve rinascere come esperienza del pensiero puro. E allora, caro lettore,
anche se vorrai proseguire nella facoltà prescelta, il consiglio
è di integrare tale studio con quello dei libri di Massimo Scaligero,
in particolare La logica contro l’uomo, e di praticare gli esercizi
che abbiamo pubblicato su questa Rivista, soprattutto il primo, quello
della concentrazione. Perché solo nell’attivare un pensiero svincolato
dalla cerebralità risiede la possibilità di dare una nuova
struttura alla filosofia.
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Di Lieto
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Mese di Luglio 1999
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Su questo
Mandala, l’Etere azzurro rappresenta la condizione onnipervasiva, l’origine
di tutti gli elementi che riempiono lo spazio cosmico. Vi sono tracciati
alcuni cerchi, simboleggianti ellissi in dinamica intersezione, i quali
raffigurano le orbite di corpi celesti e sono dipinti con i colori dell’arcobaleno,
piú il nero e il bianco che indicano le direzioni. I dodici cerchi
della sfera superiore raffigurano i movimenti del Sole, della Luna e delle
stelle nelle varie stagioni. |
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