Se osserviamo con attenzione i complessi procedimenti relativi allo
studio del pianoforte si può ravvisare una certa similitudine tra
quelli e gli esercizi dati dalla Scienza dello Spirito. Gli studi di tecnica
pianistica, scale, arpeggi e tutto il resto che non sto ad elencare hanno
lo scopo di formare all’allievo gli strumenti necessari a realizzare nel
mondo l’opera d’arte musicale, a risonare interiormente con essa. Ad un
altro livello (infinitamente piú alto) l’esercizio della concentrazione
e gli altri quattro fondamentali sono dati per conferire all’uomo intero
la possibilità di risonare secondo l’armonia cosmica.
E il lento, faticoso percorso dell’approfondimento interpretativo di
un’opera musicale, seminato di ostacoli, di errori, di ripensamenti e di
conquiste luminose, è paragonabile alla lenta, faticosa via della
meditazione con i suoi ostacoli, i suoi errori e i doni di luce e di forza.
Come ad un certo tempo si riconosce che concentrazione e meditazione sono
due aspetti di un solo processo, cosí tecnica strumentale ed interpretazione
musicale finiscono per collegarsi indissolubilmente nello studio e nei
risultati. Inoltre, il lavoro puramente tecnico, con la ripetizione assidua
di formule sonore, non potrà mai divenire meccanico e di conseguenza
insopportabile, come spesso accade, purché venga condotto con illimitata
attenzione, senza esigere risultati immediati e per periodi di tempo non
troppo lunghi, rapportati sempre alle forze dello studioso: non sono forse
queste le stesse regole che preservano gli esercizi spirituali dai pericoli,
sempre presenti, di ripetitività e assuefazione? Ho qui parlato
di studi pianistici perché il pianoforte è stato ed è
tuttora il mio strumento; ma ciò che ho detto vale per qualsiasi
altro strumento musicale, anche per quello piú intimamente personale
che è la voce umana. Occorre inoltre tener presente che il lato
fisico, manuale, è solo il supporto dell’ente che veramente suona:
il corpo eterico, a sua volta strumento dell’Io.
Ne consegue il riconoscimento della natura spirituale di ogni tecnica,
che non può essere fine a se stessa, come oggi troppo spesso accade,
ma al servizio della personalità che si manifesta, nell’arte, come
ente spirituale nel mondo fisico.
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