ECLISSI
ED EVOLUZIONE
In coincidenza con l’eccezionale evento astronomico
dell’11 agosto scorso, l’eclisse totale di sole, molto si è parlato
di Nostradamus, l’enigmatico astronomo cabalista nato a Salon de Provence
oltre quattro secoli fa, e della quartina 72 del decimo Libro delle Centurie,
in cui è scritto che “un gran re del terrore verrà dal cielo
nel settimo mese del 1999 a resuscitare il Gran Re d’Angoulmois, e prima
e poi Marte regnerà”. La conoscenza astronomica di cui certamente
era in possesso consentiva a Nostradamus, astrologo e medico alla corte
del re di Francia Carlo IX, di calcolare, con l’approssimazione giustificata
dagli strumenti del tempo e dagli scivolamenti e scarti cronologici, l’avvenimento
di un eccezionale fenomeno celeste che si sarebbe verificato proprio nel
periodo tra luglio e agosto del 1999. In effetti, oltre all’interposizione
della luna tra il sole e la terra, un altro accadimento straordinario ha
avuto luogo: i pianeti del sistema solare hanno formato una perfetta croce
planetaria, ponendosi sotto i quattro segni fissi dello Zodiaco: Toro,
Leone, Scorpione (Aquila) e Acquario (Uomo). Questi quattro simboli, oltre
a rappresentare i quattro evangelisti (Matteo-Uomo, Marco-Leone, Luca-Toro
e Giovanni-Aquila), compaiono anche, nella visione apocalittica di Giovanni,
presso il trono dell’Altissimo e stanno ad indicare la trasformazione fisico-animico-spirituale
dell’uomo nelle varie epoche della sua evoluzione.
Caratterizzando queste quattro figure, Rudolf
Steiner ci parla delle varie fasi di tale processo evolutivo umano*: «Tutto
quanto agí sull’uomo durante l’epoca lemurica è affine a
ciò che diede forma ai ruminanti e che l’esoterismo riunisce nell’immagine
del Toro. Tutto questo cominciò nell’epoca lemurica a sviluppare
il suo influsso sull’uomo e intervenne allora agendo nella configurazione
umana come dall’interno della terra verso la superficie. …A poco a poco
s’intromisero nell’organizzazione umana altre forze dall’interno della
terra. Sono le stesse forze che esercitarono il loro influsso particolare
sull’altra serie di mammiferi, e che vengono riassunte nell’esoterismo
sotto il nome di Leone. Queste forze intervennero un po’ piú tardi
nell’evoluzione terrestre.
…Le forze che nell’epoca atlantica si unirono
a quelle sgorganti dalla terra agirono da fuori, …dallo spazio cosmico.
Per farci un’idea di queste forze, dobbiamo chiederci in quali entità
terrene, fluendo sulla terra come provenendo dallo spazio celeste, esse
agirono in modo particolare, senza essere turbate da altre forze. Anche
qui si possono indicare determinate entità attorno a noi di cui
si può dire che in esse le forze taurine e leonine, provenienti
dall’interno della terra, erano attive al minimo, erano molto deboli; di
contro agivano in esse quasi esclusivamente le forze che dallo spazio universale
scendevano per operare sulla terra e si inserivano nella sua sostanza.
Sono gli esseri che appartengono al regno degli uccelli. Tali forze vengono
riassunte esotericamente sotto il nome di aquila.
Se ora pensiamo alle forze che vengono ad espressione
soprattutto nella conformazione del mondo degli uccelli, armonizzate nell’uomo
con le forze leonine e taurine, cosí che tutto questo si inserisca
nell’originaria figura spettrale o umbratile, in tale armonizzazione abbiamo
come risultato l’attuale figura umana.
…Supponiamo ora che un periodo di civiltà
come ad esempio quello dell’antico Egitto abbia inteso presentare l’evoluzione
umana, la grande domanda enigmatica dell’evoluzione umana, in tal caso
l’uomo, l’originaria figura umbratile umana giunta come risultato dall’evoluzione
di Saturno, Sole e Luna, sarebbe dovuta rimanere invisibile. Uscendo dall’invisibile,
avrebbe allora dovuto formarsi un insieme costituito dalle figure di toro
e di leone e con ali dell’aquila o di ogni altro uccello. Se ricordiamo
la figura della Sfinge nel suo complesso, che ci presenta il grande enigma
del divenire umano, abbiamo realmente quel che presentava una civiltà
chiaroveggente, consapevole interiormente di quale fosse la condizione
dell’umanità. Quanto nella Sfinge appare separato, è intimamente
intrecciato nella natura umana. Si può dire che per lo sguardo chiaroveggente
la figura umana risulta in un modo molto particolare. Osservando infatti
chiaroveggentemente la Sfinge, davvero composta da una figura di leone
unita a una figura di toro con ali d’uccello, e completandola con la figura
umana spettrale o umbratile che rimane sullo sfondo, intessendo le figure
intimamente l’una nell’altra, ci si presenta la figura umana: abbiamo quel
che oggi è l’essere umano. La coscienza chiaroveggente non può
quindi guardare una sfinge, che di primo acchito non ha niente di simile
all’uomo, senza dirsi: tu sei ... io stesso».
Nasce proprio dall’Io dell’uomo, e dal suo collegamento
con l’Io solare, la possibilità di resurrezione di questo martoriato
pianeta. Come nella sinistra profezia delle Centurie, Marte effettivamente
“prima e poi” sta regnando, attraverso sanguinose guerre, violenze e follie
umane, cui si accompagnano sconvolgimenti climatici e tellurici. La scienza
cabalistica di Nostradamus, lontana dalla rivelazione cristica, sembra
fornire un’interpretazione negativa dell’evento straordinario dello scorso
agosto, ma la Scienza dello Spirito ce ne può fornire una diversa
chiave di lettura: un segnale di rinnovamento, di metamorfosi planetaria,
la “porta del Sole” che si apre sul nuovo Millennio. L’età in cui
l’uomo, se si affiderà non piú al re del terrore ma al Re
di salvezza, il Cristo tornato in veste eterica sulla terra, potrà
compiere in serenità e armonia l’opera di autosublimazione. Non
a caso la quarta figura della visione di Giovanni ha sí le fattezze
umane ma rappresenta anche un angelo, poiché al termine del processo
evolutivo l’essenza umana dovrà divenire angelica.
* R. Steiner, Meraviglie del
creato, prove dell’anima, manifestazioni
dello Spirito, IX conferenza, Editrice Antroposofica, Milano 1993.
Immagini:
- Cristo in Maestà Miniatura su pergamena tratta
dal Gero Codex, anno 969, Biblioteca Darmstadt
- La grande Sfinge di Giza
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