L’Archetipo Anno IV n. 12, Ottobre 1999

MISTICA

L’oro del viandante 

Puro come l’oro piú fine, forte come la rupe del monte, limpido come il cristallo sia il tuo animo.

Nessun granello è tanto misero, nessun frammento sí piccolo, che il saggio non riesca a vedervi Iddio nel suo splendore.

Amico, chi non conquista ed assalta il Cielo non merita che il Supremo lo protegga.

L’amore entra nella casa di Dio senza annunziarsi. L’intelligenza e l’alto ingegno debbono fare una lunga anticamera.

Il maggior tesoro al mondo dopo Iddio è la buona volontà sulla terra: anche se tutto è perduto, tutto può tornare con essa.

In questa vita meglio di tutto si riesce a scorgere la luce luminosissima, recandosi nell’oscurità.

La pioggia non cade per sé, il sole non splende per sé; tu pure sei fatto per gli altri e non per te.

Uomo, non restare uomo; bisogna giungere al massimo. Iddio non accoglie presso di sé che gli Dei.

Tu domandi, o cristiano, dove abbia posto Iddio il suo trono? Nel luogo in cui egli partorisce te, suo figlio, in te stesso.

Uomo, se vuoi contemplare Iddio nell’al di là o qui sulla terra, il tuo cuore deve diventare prima uno specchio puro.

L’amore è la cosa piú veloce: può giungere da sola in un attimo nel cielo supremo.

Nelle scuole di questo mondo Iddio ci viene solo descritto: nella scuola dello Spirito Santo si impara a guardarlo e ad amarlo.

Ridi a vedere come il bimbo piange per il suo pupazzo? Ma le cose che ti preoccupano, non sono che tanti pupazzi!

Conosco l’aspetto di Dio: Egli si è ritratto nelle sue creature, purché tu sappia scorgevelo.

Il saggio non aspetta che gli si tolga qualcosa; egli si toglie tutto da solo, per precedere i ladri.

Il regno dei cieli e la vita in esso sono facili da conquistare. Assedia Iddio con l’Amore: Egli dovrà cederteli.

Angelo Silesio

A. Silesio, Il viandante cherubico, Fratelli Bocca Editori, Milano 1942

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