Il sangue scorrerà
sull’Europa finché le nazioni non si accorgeranno della terribile
follia che le agita in cerchio, e tocche e rese miti da una musica santa,
non si accosteranno in variopinta mescolanza agli antichi altari, non imprenderanno
opere di pace, e non celebreranno con calde lacrime un grande banchetto
d’amore, come festa di pace, sui fumanti campi di battaglia. Solo la religione
può ridestare l’Europa, rendere sicuri i popoli e ristabilire, con
nuova magnificenza, la cristianità visibile sulla terra nel suo
antico uffizio di pacificatrice.
- Le altre parti del
mondo attendono la riconciliazione e la resurrezione dell’Europa, per aderire
ad essa e farsi concittadine del Regno di Dio. Non dovrebbe l’Europa veder
di nuovo una fiorita di anime veramente sante, non dovrebbero tutti i veri
congiunti nella fede sentire incontenibile il desiderio di vedere il cielo
in terra e di radunarsi a intonare santi cori?
- La cristianità
deve rivivere, riattivarsi e darsi una nuova Chiesa visibile, che accolga
nel suo grembo tutte le anime assetate del sovraterreno, e sia volentieri
mediatrice tra il vecchio e il nuovo mondo. Essa deve di nuovo riversare
sui popoli la cornucopia delle benedizioni. Dal santo grembo di un degno
concilio europeo risorgerà la cristianità e sarà compiuta
l’impresa del risveglio religioso secondo un universale piano divino. E
allora nessuno protesterà piú contro la costrizione cristiana
e mondana, perché l’essenza della Chiesa sarà la vera libertà,
e tutte le riforme necessarie si compiranno sotto la sua guida come procedure
statali pacifiche e formali.
- Ma
quando, quando mai? Non lo si deve domandare. Si abbia soltanto pazienza:
verrà, deve venire, quest’èra santa della vera pace, in cui
la nuova Gerusalemme sarà la capitale del nuovo mondo. E fino ad
allora siate sereni e lieti in mezzo ai pericoli del secolo, o compagni
della mia fede, annunciate con la parola e con l’azione l’Evangelo divino,
e serbatevi fedeli fino alla morte alla fede vera ed eterna.
Novalis, Cristianità o Europa, Einaudi,
Torino 1942
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