Calma trascorre la vita
nel compito che lIo riconosce
venuto da lontano all
esistenza:
dal tempo eterno
che sulla terra in ore e minuti
scandisce il proprio essere perfetto.
Là dove il cosmo finisce
si spegne il mio respiro,
e dove gli orizzonti s
incontrano
confluisce il mio amore.
Ma prima di giungere alla mèta
per una via infinita, solitaria
procede per mondi e mondi l
essere
e in un mondo o nell
altro si ferma
per un
ora, un giorno, una vita
al richiamo della compassione.
C’era, un dí giocondo,
chi andava Solitario
sulla faccia del mondo
sereno e senz’Orario.

Nascosta una Domanda
aveva nel suo petto:
una ricerca stramba
guidava l’Intelletto.

Ognun per ringraziarlo
silente con la Voce,
ridendo a rimirarlo,
in man gli dà una Noce.

«Tre diversi Sentieri
da un Unico Volere,
se in te tre desidèri
puoi certo or esaudire.

Altrove quel ch’è dentro
lo vedi trasformato
e fuori dal suo Centro
s’è metamorfosato.

Parole di Potere
son queste che ti dico,
se in Ver le vuoi usare
hai l’Intelletto amico».

Apre la Prima Noce:
«Che lo Spirito mi dia
la FÉ consolatrice
dell’ISIDE-SOFIA!»

Ora il Gheriglio brilla,
e il Giovane lo mangia.
Qual polvere di Stella
il Guscio ai piè si sfrangia.

Come IO SUPERIORE
su questa Terra brada
ha da sperimentare
che ciò che DEVE… accada.

Avendo ormai finito
d’impulso la sua Azione,
da nulla ostacolato
giunse a destinazione.

Andava camminando
per chiedere all’Asceta
lo scopo del suo Mondo,
il Fin della sua Mèta.

«Tre aspetti differenti,
ma identico è il Messaggio:
a dipanar gl’Intenti
ci vuol un gran Coraggio».

È come fossi il Centro
di Spiritual Clessidra
tra il Vuoto che Sei dentro
e il Pien ch’è fuori l’Idra.

Sol l’Arma di Michele
può far a te capire
quale è il Giusto Ideale
vivente da seguire.

Il Giovane s’accorge
che piú non c’è nessuno,
ma come Sole sorge
il Senso del Destino.

Tagliando la Seconda:
«SOL-CRISTO della Soglia,
in me, fugando l’Ombra,
il Suo Volere VOGLIA!»

Adesso si fa chiara
qual era la Risposta
alla Domanda amara
che prima s’era posta.

Coscienza di SÉ acquista
nei Mondi Materiali
e Superiore Vista
dei Regni Spirituali.

In quel Deserto strano,
gli avevan raccontato,
viveva un Saggio Umano
potente e rispettato.

Tre volte in quella Landa
gli occorse d’aiutare
tal Gente miseranda,
sospinto dall’Amore.

Sol quando quel Pensiero
a prezzo della Vita
gli importa per davvero,
appare l’Eremita:

«Ciò ch’è Pien cristallizza
e trasforma le leggi
che il Vuoto dinamizza
perché te ne avvantaggi.

Con essa poi tagliando
la Curva di Cassini,
qual novello Alessandro
scioglierai i tuoi Destini.

Invoca or gli Elementi,
al Ciel levando i Doni
e la Rosa dei Venti
a propri Testimoni.

Infine spaccò l’Ultima:
«AMOR per l’Ostacolo:
al PADRE senza tema,
chiedo tale Miracolo!»

«Il Mondo Spirituale
necessita che Ognuno
da Forma Archetipale
interri il SÉ DIVINO.

Nasce da questo, l’UOMO:
che Solo e in Verità
fa Libero ciascuno
di… AMAR L’UMANITÀ».

Vorrei portarmi
su nelle piramidi
di luce, nei coni
che si aprono all’alto
immagine, sguardo,
colore di suoni sognati.

Vorrei portarmi
nel mondo
ordinato dal cielo
nel fiore che nasce,
nel suono
che ritma la vita.

Si spegne un colore,
vacilla
una luce intravista
sul peso di anni
racchiusi
in un cerchio di pietra.

È oscuro il parlare,
è schiavo
il pensiero dell’uomo
che tenta, solo,
il grande silenzio
di Dio.

 Camillo Righini

GIUSEPPE DE LUCA

«STELLE DI NATALE»

Viaggiatore
dei sette regni planetari
riflesso nella tua semi libertà
non cercare Dio
nelle cose vane e smorte
tra spazi vuoti e silenti
ma in te
nella tua anima
dove essenza è luce viva.
In ognuno di noi cè il drago,
le tenebre, il nulla.
Accogliamo la luce
affinché il fuoco del drago
riscaldi il nostro cuore,
le tenebre svaniscano nel nulla
ed il nulla diventi tutto.
Torna al sommario