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Se la scultura greca ha impresso una volta per tutte nei Küroi
– le statue votive consacrate ad Apollo – la figura ideale dell’adolescente,
la natura non cessa di generazione in generazione di plasmare le forme
eteriche proprie alla stirpe umana nella sua prima giovinezza. Ma l’opera
della natura è un’opera aperta e attende di essere completata dall’uomo,
perciò un adolescente sano nel corpo e solare nell’espressione è
il frutto congiunto delle forze naturali e degli impulsi spirituali trasmessi
nel corso della fanciullezza dalla educazione: anzitutto l’impulso religioso,
che sorge come sentimento della bellezza dall’ammirazione dei fenomeni
maestosi del mondo sensibile. In quei fenomeni parlano forze divine, facilmente
avvertibili da una mente ancora fresca.
Si avvicini il bambino allo splendore dei metalli, ad esempio al ferro,
questo dono caduto dal cielo affinché gli uomini possano creare
gli strumenti per la loro azione costruttiva sulla Terra. Il ferro lucente
– in tutte le forme in cui esso è forgiato – facilmente trasmette
l’idea che nelle profondità del regno minerale siano nascoste energie
potenti che attendono di essere conosciute e utilizzate dalla volontà
cosciente.
Il gioco all’aria aperta, nei giardini, nei parchi, in tutti i luoghi
in cui la luce si congiunge al verde manto vegetale, può suscitare
il sentimento di gratitudine nei confronti del Sole. E ancora, il preciso
volo migratorio degli uccelli e l’operare delle api nell’alveare forniscono
le immagini adeguate per comprendere come la saggezza divina governi il
mondo. In tal modo il sentimento religioso fluisce nella maniera piú
spontanea. Al contrario, non giova parlare ai bambini di un Dio astratto
e “trascendente”, buono per i teologi bizantini, ma non per uomini nati
in una civiltà chiamata a sperimentare il divino attraverso l’esperienza
dei sensi. E soprattutto non giova fondare il sentimento morale sulla base
di comandamenti negativi (Non...; non...; non...). L’anima non ha bisogno
di liste di proibizioni, ma di modelli concreti da imitare: la generosità,
la forza di carattere, la sincerità si inseriscono come forze fruttificanti
nell’organismo del bambino quando egli le vede “in atto” nei comportamenti
dei grandi che lo circondano. Per giovare alla volontà, i “comandamenti”
dovrebbero avere possibilmente una formulazione positiva, come le massime
etiche della saggezza greca.
Altro impulso fondamentale è quello rappresentato dalla educazione
al movimento. Il fatto che i bambini sani tendano a correre senza freno,
a saltellare come trottole, fa capire come per proteggere l’incolumità
della casa vi siano soltanto due soluzioni: 1) legarli ad una sedia e non
scioglierli mai piú, 2) incoraggiarli al movimento secondo le forme
armoniose della danza, dell’euritmia, della ginnastica. In particolare
la ginnastica, che dovrebbe essere una delle prima attività in comune
tra genitori e figli, è feconda se riesce a trasmettere un sentimento
di gioia legato all’avvertimento del crescere della propria forza, dell’ampliarsi
delle proprie facoltà.
Gruppo di Scolari – Miniatura
spagnola con influssi senesi
1337 Bruxelles, Biblioteca Reale del Belgio
Vi è un momento in cui l’arte dell’educazione deve farsi piú
discreta, piú sottile; è il momento in cui il ragazzo non
può essere piú condotto per mano, anche se non ha ancora
raggiunto la sua autonomia e per molti versi è ingenuo e indifeso.
È il momento in cui ha inizio l’adolescenza e si accendono, insieme
al corpo astrale, le passioni dell’anima. La forza dell’Io non è
ancora completamente incarnata nell’adolescente; per capirlo basta osservare
lo sguardo di un ragazzo di 15-16 anni e confrontarlo con lo sguardo di
un ventenne. Nei casi di uno sviluppo sano si nota una chiara differenza:
nel giovane che ha superato i 20-21 anni, come una scintilla si accende
tra gli occhi: l’Io. L’individuo appare piú centrato in se stesso
e meno suggestionabile. L’adolescente invece è spinto con tutte
le sue forze ad afferrare quel “centro di gravità” che ancora non
possiede: la forma dell’Io che come un sigillo darà una impronta
inconfondibile al suo comportamento di adulto e gli permetterà di
compiere la missione che è chiamato a svolgere sulla Terra. Per
favorire questo processo, l’esercizio interiore piú fecondo del
periodo dell’adolescenza è l’esercizio della venerazione. Il sentimento
della venerazione per i grandi uomini, per gli esempi positivi, l’entusiasmo
per i grandi ideali storici, nutrono l’interiorità. Quando l’anima
si accende di un romanticismo non languido ma positivo per le grandi idee
e i grandi uomini (che non è detto siano i piú famosi o i
piú lontani) essa si espande e matura forze che saranno attive già
nel settennio successivo all’adolescenza, tra i 21 e i 28 anni.
Se consideriamo l’attuale sistema scolastico e il mondo che circonda
gli adolescenti di oggi, questi suggerimenti sembrano difficili da realizzare.
La scuola è il regno della retorica, il mondo è pieno di
miti di cartapesta. Il nostro tempo, cosí ricco di strumenti culturali
e tecnologici, presenta un grave vuoto che dobbiamo colmare nella maniera
piú rapida ed efficace possibile. Bisogna ricreare quelle associazioni
per lo sviluppo spirituale dell’adolescenza (che sono esistite in ogni
forma passata della civiltà), per trasmettere la Scienza dello Spirito
nella forma adatta alle esigenze psichiche dei ragazzi tra i 14 e i 21
anni.
Questo compito si pone con particolare urgenza nelle nazioni germaniche.
Mentre infatti nel mondo mediterraneo la spiritualità è come
il latte e fluisce da madre a figlio, nel mondo nordico-germanico gli impulsi
spirituali si trasmettono con particolare intensità da giovane uomo
ad adolescente(1). L’immagine perfetta
della religiosità mediterranea è la “Madonna Sistina” di
Raffaello, la giovane Madre Celeste col suo Bambino. La spiritualità
germanica trova la sua rappresentazione piú efficace nell’immagine
del cavaliere che col rito della spada crea un nuovo cavaliere(2).
Fino all’inizio del secolo scorso organizzazioni come le Corporazioni
Studentesche o il Movimento Giovanile dei Wandervögel conservavano
ancora un ethos germanico e in maniera inconsapevole alimentavano
il bisogno di una iniziazione giovanile. In seguito, la Mitteleuropa è
divenuta sterile di iniziative del genere. Negli adolescenti si conservano
ancora forze spirituali tanto potenti da esprimersi fin nel corpo fisico
– si osservi lo splendore apollineo che irraggia dai volti dei giovani
turisti nordici in visita in Italia – ma queste forze molto spesso si dissolvono
sulla soglia dei venti anni, quando la natura comincia ad esaurire la sua
linfa e dovrebbe essere supportata dall’esercizio scientifico-spirituale
nel compito di vivificare l’organismo umano.
Eppure non è difficile conservare quello splendore solare-apollineo
(che gli indú tecnicamente definiscono tejas): basterebbe
meditare quel libricino che si intitola Wie erlangt man Erkenntnisse
der höheren Welten?(3)
(1) Scriveva
Thomas Mann nelle Considerazioni di un impolitico composte durante
la I Guerra Mondiale per difendere i valori culturali dell’Europa dagli
attacchi della propaganda occidentale: «Se osserviamo un allievo
ufficiale tedesco sull’attenti davanti a un camerata ufficiale appena piú
vecchio di lui, non possiamo fare a meno di notare un entusiasmo e un sentimento
umano mescolati ad una sorta di gioco romantico. Questa obbedienza di tipo
cavalleresco è espressione di un piú alto sentimento della
vita». Ed è espressione un po’ rigida – aggiungiamo noi –
di quel rapporto spirituale a cui si accennava sopra.
(2) In Italia le due forme di spiritualità convivono,
dal momento che gli Italiani (considerati da Rudolf Steiner un popolo germanico!)
congiungono nella loro civiltà l’antico retaggio mediterraneo con
i nuovi impulsi spirituali sorti dalle “Migrazioni dei Popoli” dell’alto
Medio Evo.
(3) Come si conseguono conoscenze del mondo superiore?,
ovvero L’Iniziazione di Rudolf Steiner. |
Immagine: Ricreazione degli alunni davanti
al maestro Barcellona, Instituto Municipal de Historia
«Un arco sempre teso
È molto facile che si rompa;
Così suole accadere
Al bimbo che non si svaga».
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