Io
sento il tempo scorrere lento
lungo la forma del mio corpo vivo.
La pace è scesa dolce
e calma l’onda lunga del sangue.
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Da
strade differenti c’incontrammo
secondo il movimento della VITA.
Tante coincidenze, invero strane,
rinnovellanti una storia infinita.
Bastò
uno sguardo per fermare il TEMPO,
ed il Sole si fuse con la Luna:
indicibile sgomento per noi due,
che non guidava aspettativa alcuna.
Un
silenzioso chiedersi cos’era
nell’intimo percosso che s’apriva,
fece da “eco” ad un parlar di fuori
ch’è tutt’altro di quel che il cuor voleva.
Poi
tutto tacque, e piú vi fu PAROLA
che fuor non traboccasse dagli... occhi.
Era un dare ed un prendere reciproco
al ritmo, egual, di segreti rintocchi.
Tu,
come me, or brillavi radiosa.
Tutto, intorno a noi, s’offuscò e si spense;
là poi sparí il fisico confine e,
da noi due-UNO, entità s’espanse.
Noi
– cosmo luminoso e irradiante –
ci apparivamo metamorfosati
nella vera forma da cui la vita
ormai ci aveva disabituati.
Nel
vuoto eterno fu un ribollire
d’immagini di SPOSO con la SPOSA,
e il mondo che eravamo diventati
infine a noi apparve...come ROSA.
Attorno
al fiore c’è un anfiteatro:
le Gerarchie, la Vergine e il Bambino
quasi in attesa, nella speranza che...
noi si faccia “funzionare” il Divino.
Unito
all’IO dell’uomo è tutto il mondo,
come vollero le Guide Divine,
e or solo questo in libertà ti chiedo:
“Vuoi, CALICE, accettare le mie SPINE?”.
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«Parsifal» di
Ferdinand Leeke
(1859-1925)
Difficile è il cammino
sulla steppa erbosa,
pesante è l’armatura,
ma il tuo cuore freme
all’avvicinarsi della patria.
Il vento ti scompiglia i capelli,
il fuoco ti sfregia il viso,
l’acqua ti scalfisce
come lo scoglio
in preda alla tempesta,
la terra ti sporca.
Cosí tu avanzi con tenacia,
sfidando il tuo destino
oh cavaliere dall’animo gentile,
combattuto sempre
tra il bene e il male.
Onnipresente
nelle sciagure della vita
la tua spada
colpisce nel segno
facendo giustizia
delle menti malvagie
e corrotte.
Il tuo cavallo è il simbolo
della tua regalità,
buono e fedele servitore,
i suoi salti
sono come la brezza marina,
i suoi lineamenti,
caldi e forti,
come il primo sole
che scalda la neve.
Siete una sola mente,
un solo corpo,
compagni inseparabili…
della morte che causerai
o che dovrà dividervi.
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