Poesia

È tutto un coro di gorgheggi, un canto
vario di uccelli, un rimestío tra i rami
in germoglio dei platani. Baluginano
le ultime stelle, e l’arco della luna
sul ritaglio dei tetti pare ondeggi,
fioco segnale, brilla, poi svanisce
al gioco delle nuvole migranti
per l’ampio cielo, dove gravi innalzano
le fredde nere cuspidi i cipressi.
Cresce la primavera poco a poco
nell’aura incerta della prima luce.
Poi da un abisso d’ombra sorge il sole
e muove l’aria un tiepido respiro.
Hanno cadenze nuove antiche voci.
Ogni vita riscatta la sua storia
in questo giorno che nascendo vibra
di segrete speranze, tende ali
nell’iridata gloria del mattino.

Fulvio Di Lieto

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