- «Il
caso in cui il pensiero si comporta come un cagnolino al guinzaglio di
uno stato d’animo, non si dovrebbe verificare in chi presume conoscere
la Filosofia della Libertà, o l’esercizio della
spregiudicatezza, o l’assunto del pensiero vivente. Certi amici dello
Spirito dovrebbero chiudere per un momento i libri di saggezza di
continuo compulsati, e realizzare, sia pure per pochi minuti, un minimo
di ciò che leggono: mettere in moto il pensiero, oltre il pensato:
pensare da sé, oltre l’abitudine cerebrale e il giudizio accolto.
Pochi minuti di correttezza mentale, almeno una volta la settimana,
potrebbero cambiare in essi molte cose»(1).
- Pensare
oltre l’abitudine cerebrale, è il privilegio dell’Uomo Interiore.
Pensare oltre l’intrico delle apparenze sino a scoprire il filo
luminoso che conduce all’essenza delle cose, è la sua sicurezza.
- Mettere in moto ciò che
si attinge dai libri della “nuova saggezza”, animandolo con quello
che anela a manifestarsi come Verità, è il suo còmpito sacrificale.
- Mettere dinanzi alla
trasparenza del cuore l’evento, la sofferenza, la gioia, perché si
appalesi ciò che la parola ordinaria non può svelare, è il suo sacro
intento.
- Far emergere la parola
sommersa nel terrestre affinché divenga Logos, è la sua ferma
intenzione.
Far svanire il pregiudizio in un abbraccio forte d’amore è la sua
mèta.
- Correttamente pensare,
usando le giuste parole, è la sua gioia, giacché mai linguaggio umano
dovrebbe esprimere la trivialità, la banalità, il fastidio verso la
Poesia, l’odio verso ogni artistico operare.
- Lo Spirito è infatti
intima poesia, vissuta con linguaggio non volgare, e incarnata in
pensieri di Luce.
- Mai uomo saggio dovrebbe
servire con inadeguate parole le potenze del male.
- Pensare con il proprio
cuore, è il carattere distintivo dell’uomo sano, cosciente del fatto
che il mondo non può essere inquinato da correnti di falsità che
generano dolore.
- Tendiamo dunque a un’educazione
del pensiero che è anche terapia dell’anima.
- Cosí insegna la Scienza
dello Spirito.