- Mentre il panorama
quotidiano ci offre scenari di desolazione e di delirante annientamento
dei valori piú sacri, perché non immaginare, con forza, il mondo come
un villaggio globale in cui pochi amorevoli sapienti possano creare il
clima di solidarietà e di compassione che è il prossimo futuro cosmico
della Terra? Perché, insomma, non globalizzare il Bello, il Buono, il
Sacro, il Gentile che è in tutti noi e trasformare i brutti contagi che
si diffondono rapidamente nel mondo in benefici virus di pace? Non è
poi cosí difficile, per chi conosca la forza del bene, piegare
gradualmente le resistenze di Arimane e delle sue diaboliche sfere!
- E allora, abbandoniamo il
tetro livore che ci rende cavalieri della morte e consacriamoci al
compito fondamentale dell’uomo: mondializziamo le virtú della vita
secondo il Cristo!
- Siamo uomini ingrati al
Mondo spirituale se non conosciamo la potestà salvifica del pensiero.
Il pensiero si diffonde, trova nell’uomo i suoi canali, illumina le
tenebre della Terra, schiude le porte del mondo celeste, ‘contamina’
di fiamma radiosa anche la cattiveria piú sottile, è un fiume
impetuoso dentro cui vive la luce dell’Arcangelo Michele.
- Non è difficile
globalizzare l’amore sulla Terra: basta averne in sovrappiú dentro il
cuore; basta aver raggiunto, almeno qualche volta, i vertici della
meditazione interiore. Allora, questo contagio d’amore si diffonderà
nel mondo: sarà come una pioggia benefica dopo anni di arsura e
immetterà negli uomini un clima di armonia, pacificatore e sublime.
- Vogliamo che gli Angeli,
gli Arcangeli e tutte le Gerarchie possano non vergognarsi dell’uomo,
che è la loro mèta, il loro gioiello? Vogliamo che si compiacciano,
invece, della nostra fervida operosità?
- Ma è troppo difficile la
concentrazione interiore, è troppo ardua la meditazione secondo la
Scienza dello Spirito, dirà qualcuno!
- È agevole replicare che
si tratta del minimo sforzo che l’uomo possa compiere, a cui
risponderà, sicuramente, il concerto di forze delle Gerarchie.
- Vogliamo noi, pallidi e
insani schiavi degli Ostacolatori, accendere nel nostro interno la luce
del Sole, illuminare a giorno il nostro cuore?
- In fondo, globalizzare
significa soltanto amare, instancabilmente amare, finché l’amore
divenga una benedetta abitudine.