Il segreto della coppia è
l’Amore cosmico, l’essergli veicolo univoco sulla Terra: è il senso
di tutta la vita. È un alto segreto, alla cui meditazione occorre
il vero silenzio dell’anima: l’opera quotidiana.
Oltre ogni limite umano, la forza
dell’amore è invincibile: come salire una vetta senza appigli, ma
la vetta è il luogo vero dell’anima, perciò non conosce ostacoli.
È come ritrovare un canto sublime, il coro delle Gerarchie. È
una luce del moto primo dell’Amore, come una musica di cui l’anima è
segretamente tessuta: avviene il risveglio piú profondo e piú
terso, terso come un’aurora sul ghiacciaio, un’aurora pura. Liberi ci si
leva nell’etere della vita, articolando il volere, ritrovando la pura corrente
di luce del volere, la folgore, il guizzo incandescente che libera dalla
millenaria morte.
È necessario operare nell’invisibile
per l’intuito cosmico dell’accordo che è piú grande del suo
manifestarsi come amore. A questo accordo tende tutta la storia umana:
perciò l’impresa è difficile. Per essere all’altezza del
dolore umano, per svolgere spiritualmente l’elemento profondo di coloro
che soffrono vicino a noi e di tutti coloro che soffrono nel mondo, occorre
un fiume, una fiumana di amore, un potere irrompente di amore christico,
per volgerli verso l’oscurità di una zona in cui si dibatte l’uomo,
ciecamente, e forse impotentemente. Dobbiamo sviluppare un amore della
natura del Cielo e con la forza della Terra: la forza di salvazione. Esso
è l’elemento vitale della dedizione, esso è la devozione
vera.
Innanzi al còmpito di amare
secondo tutto l’Amore che attui l’essere originario dell’Eden sulla Terra,
l’anima si deve donare in assoluto. Deve, per identificarsi con l’altro,
realizzare la morte, il non-sentire, il finire, il non-essere, il non essere
piú afferrato dall’umano, la trasparenza assoluta, l’accettazione
di tutto, il superamento di tutto, la dissoluzione di tutto, la sparizione
assoluta, perché l’altro divenga l’Amore assoluto in cui è
tutto: l’Amore del Christo, dei fratelli oranti e di tutti gli esseri della
Terra e del Cielo.
da una lettera del
novembre 1969 a un discepolo
Immagine: «La
coppia divina» Krishna e Radha – Miniatura Guler, Museo di Chandigarh,
India
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