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…Da
quando leggo L’Archetipo mi sono posto il problema del vegetarianesimo,
da voi trattato in diverse occasioni, che prima non avevo mai considerato
importante per un discepolo dello Spirito. Quando però mi accade
di parlare con amici e conoscenti di questo mio mutato atteggiamento, spesso
mi viene detto, credo maliziosamente, che allora anche il latte e i formaggi,
di origine animale, dovrebbero essere banditi dalla tavola. Non avendo
intenzione di diventare integralista fino a escludere anche tali componenti
fondamentali dell’alimentazione, vorrei sapere se, a vostro parere, è
assolutamente indispensabile fare il passo ulteriore e giungere alla cosiddetta
dieta vegan, ovvero al vegetalianesimo, che prevede la completa assenza
di alimenti animali.
Piú che il nostro parere, credo sia interessante conoscere quanto
affermato in proposito da Rudolf Steiner, durante la sua seconda conferenza
sull’alimentazione tenuta a L’Aja nel marzo 1913 dal titolo: Quale importanza
ha l’evoluzione occulta dell’uomo per i suoi involucri e per il suo Io?
In essa si legge, tra l’altro: «…Se investigate il mondo per via
occulta, troverete ciò che è sostanza lattea soltanto sulla
terra; non la troverete su nessun altro pianeta del nostro sistema solare.
Quanto di analogo viene prodotto nell’essere vivente sopra altri pianeti
del nostro sistema solare, vi apparirebbe come una cosa affatto differente
dal latte terrestre. Il latte è cosa specificatamente terrestre.
E se ciò che è latte si volesse generalizzare, si dovrebbe
dire: “gli esseri viventi di ogni sistema planetario hanno il loro latte
speciale”.
…Se consideriamo ora, diciamo, l’esperienza dell’alimentazione lattea,
questa si palesa allo sguardo, all’esperienza dell’occultista, in modo
che per il corpo umano – vogliamo ora attenerci agli uomini – significa
ciò che lo vincola alla terra, al nostro pianeta, ciò che
sulla terra lo unisce al genere umano come facente parte di una stessa
famiglia. Il. fatto che ciò che ha vita appresti alimento in senso
animale a ciò che ha vita, è di aiuto a che gli uomini formino
un unico assieme anche nei riguardi del sistema dei loro involucri fisici.
E si può dire: “tutto quanto viene fornito all’organismo umano per
mezzo dell’alimentazione lattea, lo prepara ad essere una creatura umana
sulla terra, lo unisce alle condizioni della terra, ma non lo vincola propriamente
alla terra”. Quell’alimentazione rende l’uomo un cittadino di questo mondo,
ma non gli impedisce di essere cittadino dell’intero sistema solare. Succede
diversamente con l’alimentazione carnea. Tale alimentazione – che è
tratta dal regno specificamente terrestre e che non è tratta, come
il latte, direttamente dal processo vitale dell’essere vivente umano o
animale, bensí da quella parte della sostanza animale che già
è preparata per l’animale – questa alimentazione carnea vincola
l’uomo in modo speciale alla terra, lo rende creatura della terra in modo
che si deve dire: “per questo, piú l’uomo compenetra il proprio
organismo con l’azione dell’alimento carneo, tanta piú forza sottrae
a se medesimo per liberarsi, in genere, dalla terra”. Per mezzo dell’alimentazione
carnea egli si vincola in massimo grado al pianeta terrestre. Mentre l’alimentazione
lattea lo rende capace di appartenere, per cosí dire, alla terra
come ad una dimora transitoria della sua evoluzione, l’alimentazione carnea
condanna l’uomo – se non vi è altro che lo sollevi – a dare alla
dimora terrestre come una forma durevole, una forma alla quale egli si
adatta completamente. E la risoluzione di adottare l’alimentazione lattea
significa, in certo modo: “voglio dimorare sulla terra, compiere la mia
missione sulla terra, ma non voglio essere qui esclusivamente per la terra”.
Volere l’alimentazione carnea significa: “l’esistenza terrestre mi conviene
talmente che rinuncio a tutti i cieli e di preferenza mi immergo completamente
nelle condizioni dell’esistenza terrestre”. L’alimentazione vegetale è
tale che stimola nell’organismo quelle forze che mettono l’uomo in una
specie di relazione cosmica con l’intero sistema planetario. Quello che
l’uomo deve compiere, quando nel proprio organismo elabora l’alimento vegetale,
stimola delle forze contenute nell’intero sistema solare, in modo che l’uomo,
nel suo involucro fisico, diventa partecipe delle forze dell’intero sistema
solare: egli dunque non se ne allontana, ma non se ne distacca. E sotto
certi riguardi, l’anima che si evolve per via esoterica o antroposofica
può veramente sperimentare, a poco a poco, che con l’alimentazione
vegetale non accoglie in sé un peso terrestre, bensí accoglie
in sé qualcosa che è propria del sole, cioè del corpo
centrale dell’intero sistema planetario. La leggerezza dell’organismo che
l’uomo acquista per mezzo dell’alimentazione vegetale, lo eleva al di sopra
del peso terrestre e produce nell’organismo una determinata capacità
interiore di sperimentare, la quale gradatamente va diventando, per cosí
dire, come un sonno gustativo; in modo che questo organismo sente come
se, in un certo senso, partecipasse effettivamente con le piante al godimento
della luce solare che nelle piante compie tanto lavoro. …Se l’uomo si potrà
astenere dall’alimentazione carnea ne risulterà una vera facilitazione
dell’intera evoluzione della vita umana. D’altra parte vi sono anche determinati
pericoli se l’uomo vuol essere vegetariano fanatico al punto da evitare
il latte e i latticini …Per un uomo che non sia soltanto in condizioni
di vivere sempre nei mondi spirituali e divenire cosí estraneo alla
terra, ma che abbia al contempo dei doveri da compiere su di essa, può
perfino essere un allenamento sistematico quello di non essere soltanto
vegetariano, ma di cibarsi anche di latte e di latticini. Con questo mezzo
egli renderà il suo organismo, il suo involucro fisico, affine alla
terra, affine all’umanità, ma non lo vincolerà alla terra,
non lo caricherà di peso terrestre come succederebbe con l’alimentazione
carnea».
…Su richiesta di alcuni amici, seguaci della Scienza dello Spirito, abbiamo
deciso lo scorso settembre di riunirci con cadenza settimanale a casa mia.
Nella nostra città non esisteva ancora un gruppo antroposofico,
e all’inizio dell’anno la riunione era molto seguita. In quest’ultimo periodo,
però, le presenze hanno cominciato a diminuire, fino ad arrivare
a tre o quattro persone in tutto. Mi chiedo a questo punto se valga la
pena di continuare…
La sospensione estiva porterà certo consiglio. Citiamo comunque
in proposito ciò che disse il Maestro dei Nuovi Tempi ad Adelheid
Petersen, che doveva tenere una conferenza a Monaco: «…Lei terrà
la Sua conferenza anche se ci saranno tre persone, o soltanto una, ma parlerà
come se ve ne fossero cinquecento. Può essere che quell’unica persona
sia proprio quella a cui si doveva rivolgere».
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In copertina: Alphonse
Osbert «Inno al Sole»
olio su tela, 1893
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Di Lieto
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N. 104/89 del 4.3.1989
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Mese di Marzo 2001
Programmazione html: Glauco
Di Lieto
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Numeri arretrati
Anno 1999:
Anno 2000:
Anno 2001:
John Melhuish Strudwick
«Circe e Scilla»
1886, Sudley Art
Gallery, Liverpool (UK)
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Ignara e in estasi,
tutta amore per Glauco,
scende la bella ninfa alla sorgente.
Bagno per lei fatale:
con erbe e potentissimi veleni,
Circe, la sua rivale,
l’acqua trasforma
in orrida pozione
e lei, divina, in mostro… |
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