ECONOMIA

La Borsa valori è il tempio profano dei nostri giorni, la bottega finanziaria in cui operatori allucinati si aggirano come ombre nevrotiche danzando un balletto rituale composto di numeri, di corsi azionari, di percentuali, di segni, di urla cifrate. Al suo interno, come inconsapevoli sacerdoti di Ahrimane, gli adoratori dei fantasmi telematici seguono la legge del “buy” e del “sell”, nel nome della quale, quotidianamente, si consumano crimini contro l’uomo, il suo equilibrio mentale, la sua saldezza morale. Vendere e comprare, dunque, in un carosello di diaboliche pulsioni.
L’andamento ondivago dei titoli azionari, con le sue bolle speculative e repentine depressioni, con i picchi delle quotazioni spesso non sostenuti dalla struttura economica delle società sottostanti (vedi la new economy) sembra sottolineare un analogo ondeggiare dell’anima dell’uomo tra i fantasmi di una ricchezza virtuale e gli abissi di una caduta verticale verso il nulla della disperazione. Mentre Ahrimane, con le sue schiere, sogghigna dietro le colonne del nuovo tempio profano (la Borsa, appunto), innumerevoli anime percorrono, private della vera vita, i sentieri della solitudine e della degradazione.
Potrà mai un documento cartaceo, l’Azione, sottrarci la libertà interiore, renderci simili a spettri vaganti nel mondo? No! è la risposta, cui segue un perentorio invito: spogliamoci dei troppo umani affanni e restituiamo significato alla vita!
Speculare non significa trafficare finanziariamente, nella illusione di estrarre ricchezza dal nulla: speculare significa porre in atto vertici meditativi propiziati dal pensiero vivente che si immerge nel mondo spirituale. Ed è da questa ultima speculazione che nasce la civiltà dello Spirito, il futuro dell’uomo, l’incontro tra il denaro (o mezzi equivalenti) e la dote interiore. Con questo incontro, previsto dalla Tripartizione dell’organismo sociale di Rudolf Steiner, il denaro non è piú uno strumento di potere nelle mani di pochi, ma uno strumento di servizio nei confronti dello Spirito.
Laddove una iniziativa è per il miglioramento morale dell’uomo, ivi accorrono i giusti finanziamenti; laddove un essere è portato ad esprimere l’estro della sua creatività, lí è sacrosanto che non si frappongano usuranti ostacoli nella soddisfazione delle proprie necessità umane; laddove, infine, si vive nel dolore e nell’emarginazione estrema, è cristianamente amorevole che si intervenga con il piú completo soccorso umano, morale e finanziario.
Denaro, quindi, emesso per la dignità dell’uomo, non per le ossessioni della sua fragile natura. È chiaro che molte situazioni di vita, oggi, sono al limite della impossibilità, ma è altrettanto evidente che, in una collettività guidata dallo Spirito, i primari bisogni cui sopperire sarebbero quelli dei sunnominati emarginati, spesso oggetti di manovre “speculative”, meno sovente considerati come soggetti d’amore.
Niente “Borsa valori”, dunque, nella società tripartita, niente illusioni di mefistofelica potenza, niente titoli azionari; al contrario, tante azioni interiori che donano ricchezza celeste e sollievo umano secondo necessità.

Antonio Verzoni

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