IL VOSTRO SPAZIO



Il volto del Cristo secondo una
ricostruzione al computer fatta da
una équipe di scienziati internazionali
per la televisione inglese BB
C

Nel buio della notte
la tua forma s’innalza
a toccare con la cima
un cielo gravato di nubi.
Una lattigine bianca
copre allo sguardo le stelle,
ma l’anima, oltre la lattea coltre,
sogna il brillio del cosmo.
Il temporale ha imbevuto
le tue radici assetate,
ha dilavato i grandi rami
che ombreggiano la terra
e la tua punta, simbolo
di libertà celeste.
Riposa nella notte,
cedro del Libano.
Domani il sole ti sveglierà
e nell’alba ti vedrò svettare
di un nuovo giorno.

Alda Gallerano

Ovunque io vada, sempre egli mi segue
o nel torcersi oscuro del timore
o nel vivere amaro nei ricordi
nell’inutile giro dei pensieri
nel peso greve del mio corpo stanco
nel godere il sole di primavera
nel pensiero di te, della vita nuova
nella speranza di essere ancora
con te, piú vivo, senza ombre segrete:
ovunque io sia, lí è con me il dolore.

Camillo Righini

La sensazione è di stare male:
il Cristo come mostro digitale
ricostruito nella perfida Albione?
Un gioco d’immoral dissacrazione
di una figura da ciascuno amata.
Ma quale dannatissima finzione
ha partorito quest’opera malnata,
che dal Cristo cosmico e risorto
ha prodotto un fantasma, un uomo morto,
un selvaggio senza intendimento,
istintualmente solo assai contento
di profanare il Cristo venerato,
di compassione e di amor fasciato?
E proprio noi, esseri crudeli,
cui la vita ha precluso i cieli,
da noi svuotati del sacrale incanto
vorremmo, forse, con profano vanto
seguir le meste fila di un evento
che reca sol tristezza e stordimento?
Saremo noi la prole disperata
che arriverà all’orrida pensata
di confondere il Cristo d’elezione
con quell’(Anti)Cristo da finzione
che toglie senno e, senza giovamento,
annacqua tutto il nostro sentimento?
Sorge cosí spontanea una questione:
per gli inglesi esiste la missione
di un eroe con divina conoscenza?
Oppure non riman che l’indecenza
di elaborare tutto in digitale
fino a fare del Cristo, che è immortale,
un elemento bruto e spiritato
che non è certo il Cristo consacrato?
Noi, però, con animo sincero
amiamo sempre piú il Cristo vero!

Ettore Reale

UNA GOCCIA NEL MARE

A lungo ho viaggiato nel Mare
dormendo e sognando di Tutto;
senz’altra intenzion che nuotare
confusa, lí in cima al mio flutto.

In Vero m’accorgo del viaggio,
di ciò che m’è Dentro e di Fuori:
ripenso il percorso e il paesaggio,
i Moti e gli impulsi Interiori.

Quand’ecco una luce soffusa
risuona al di qua dei pensieri;
si desta Memoria ch’è effusa
al Centro di tutti i Sentieri.

E qual Corvo che osserva guardare,
fissato allo stesso bastone,
altro Corvo la Terra ed il Mare…
SÉ SENTE or il Gran Testimone.

E fissa la Cronaca tersa
di quella Sorella del Mare
che, calma, da sé fuor riversa
un… incalcolabile Amore.

E mentre l’osserva si rompe
quel Guscio che duro la serra:
irradia quel Sole che erompe
sull’Acque e su tutta la Terra.

Man mano che m’allontanavo
sorgendo lucenti le Ore,
m’è sopra un vestito concàvo
che stringe e procura Dolore.

Di slalom tra Scilla e Cariddi
è tutto intessuto il “di fuori”;
tempeste che disequilíbrin
fan “dentro” gli Ostacolatori.

Da Oriente fin verso Occidente
m’appaion le tappe del Piano
che afferman molteplicemente
il Solo Disegno Divino.

Or nota quei Fili abissali
che Tutti collegano insieme;
e spiega gli Incontri “Casuali”,
il Come e Perché ciò avviene.

EGLI SA… tutto quello che dai,
che fluida effondi solenne
qual balsamo pei nostri lai:
fontana di Vita perenne.

Dispiega le Ali di Fuoco,
è l’Angel dell’Arcobaleno!
Possente s’innalza nel vuoto
e addita Vital-Ver-Terreno:

si Forma al di là delle Forme,
si specchia specchiato nel Sole
l’IO SON che in me stessa ancor dorme…
l’Essenza di mille Gocciòle.
Andrea di Furia
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