METAFISICA

Il corpo fisico, l’eterico, l’astrale sono come i polmoni, il fegato, i reni: organi che la natura ci ha dato e che l’uomo ha il dovere di conservare integri e sani. L’anima senziente, razionale o cosciente è come un muscolo che va esercitato con la ginnastica.
Lo spirito è invece come un terreno che l’uomo riceve per edificare la sua casa. Ma fin quando egli non getta le fondamenta, non innalza le mura e definisce gli interni, la casa non esiste ancora e il terreno appare vuoto a chi guarda.
L’uomo è qui sulla terra per costruire il suo spirito.
Per farlo ha bisogno di una scienza architettonica: la Scienza dello Spirito. E di una volontà di ferro: la sua.
L’Io umano guarda al di sotto di sé.
E vede il corpo astrale con i suoi desideri, i suoi impulsi, le attrazioni e le repulsioni.
Vede il corpo eterico con le sue abitudini radicate nelle stesse forze biologiche che danno forma al suo organismo.
Il corpo fisico con i suoi bisogni e le sue necessità.
L’Io guarda questi corpi e decide di conquistarli a sé per trasformarli.
L’Io infatti è un conquistatore. E dalle sue conquiste nasce l’impero dello Spirito.
L’Io è anche un costruttore. Ma costruisce sempre al di sopra di sé.

Nella vita quotidiana molto spesso troviamo ostacoli alla nostra azione, impedimenti alla realizzazione dei nostri desideri; nel mondo che ci circonda assistiamo anche a delle ingiustizie, piccole o grandi. Tutte queste barriere al felice svolgimento della vita provocano una reazione nella nostra anima, cosí come la scogliera che si contrappone al mare fluente fa innalzare le onde e le fa spumeggiare.
Un carattere irascibile ad ogni ostacolo che incontra sul proprio cammino si infiamma. Il suo corpo astrale reagisce agitandosi nell’ira.
Ma vi è chi di fronte alle avversità non si lascia travolgere dal fuoco della collera e dai fumi dell’ira, ma resta calmo ed agisce con energia facendo tutto il possibile per rovesciare la situazione.
È evidente, anche un bambino può capirlo: la rabbia inconcludente e l’azione energica che cambia le cose sono la stessa e medesima forza. Cosí come una è l’elettricità che fulmina chi tocca un filo scoperto e l’elettricità che accende le luci nelle nostre case.
Probabilmente nell’antica Roma un violento e Giulio Cesare avevano molti tratti in comune nei loro corpi astrali. Ma il violento rimane un distruttore, mentre Cesare un eroe della civiltà. In verità ogni dio ha il suo demone e ogni forza dell’anima ha il suo lato oscuro. Il moralista condanna i vizi e vuole reprimerli, l’uomo volgare li coltiva e se ne compiace. Ma una intelligenza penetrante si accorge, guardando gli uomini, di come passioni e forze positive dell’anima si somiglino.
Attraverso l’esercizio noi possiamo trasformare gli impulsi del corpo astrale. Reprimerli sarebbe pericoloso: è come comprimere la forza vapore in una macchina a vapore. Lasciarli incontrollati trascina l’uomo verso il basso. Piú in basso degli animali. Perché l’animale ha impulsi sani nel suo corpo astrale. Quando l’Io trasforma le forze impulsive del suo corpo
astrale esso crea al di sopra di sé una nuova realtà: il Sé spirituale, ma con un termine indiano potremmo chiamarlo anche Manas.
L’educazione che rende gentili gli uomini, cortesi i loro gesti, signorili il loro essere e le loro reazioni, trasforma il corpo astrale in Manas.

Al di sotto delle reazioni del corpo astrale vi sono le abitudini profonde che affondano le loro radici nelle stesse forze biologiche che danno forma all’organismo. Sono le forze del “temperamento”, le forze del corpo eterico.
Trasformare il temperamento è la seconda battaglia dell’Io, ma è piú lunga.
È necessario coltivare per lungo tempo alcuni sentimenti.
Il sentimento religioso contribuisce alla trasformazione del corpo eterico in Spirito vitale.
La vita si disperde in mille occupazioni se un centro di gravità permanente non la unifica.
Il sentimento religioso, quando è genuino, quando nasce dalle osservazioni e dalle esperienze della Scienza dello Spirito, unifica l’intera vita, abbraccia in una luce unica i pensieri, i sentimenti, gli atti della volontà.
L’impulso religioso che spinge l’uomo a trasformare tutte le vicende piccole e grandi della vita in occasioni buone per coltivare se stesso, opera potentemente sul corpo eterico e, oltre a donargli la salute e la forza, lo spiritualizza.
Nasce cosí la Buddhi, ovvero lo Spirito vitale.
Lo stesso effetto produce il sentimento artistico.
Quando ci poniamo di fronte ad una immagine artistica e diventiamo tutt’occhio per assimilare in noi la splendida forma che ci è dinanzi, allora avviene un travaso: la bellezza che è fuori di noi attraverso le porte dei sensi entra in noi e plasma il corpo eterico a regola d’arte. Per questo i nostri poeti videro nell’arte un che di divino. E le opere d’arte furono conservate con venerazione, quasi che da esse spirasse un alito sacro. Perché attraverso le statue, gli affreschi, le musiche, forze sovrannaturali prendono posto nel mondo degli uomini.
Le statue della Grecia arcaica consacrate ad Apollo, le figure umane del Rinascimento italiano trasmettono allo sguardo una forza sottile che continua a vibrare nello stesso organismo. Il corpo eterico diventa in sé bello e armonioso come l’opera che l’occhio contempla. Questo è il magico potere dell’arte.

L’Io giunge ai confini del suo mondo quando riesce a trasformare il suo corpo fisico. Una meta remota, estremo potere di una iniziazione: realizzare un corpo glorioso, splendido come la folgore o come il diamante.
Nella nostra esperienza di uomini possiamo osservare come l’Io – che è in relazione col sangue – si imprima nel corpo fisico in alcuni particolari momenti: quando una paura ci fa impallidire, quando la vergogna o il pudore ci fa arrossire, quando l’entusiasmo dell’azione accende il colorito roseo del volto in rosso fuoco.
Se riusciamo ad immaginare che l’Io riesca a trasformare interamente il corpo fisico, a imporsi come un sigillo sul corpo fisico come già fa senza saperlo in quei casi particolari, allora possiamo anche immaginare la suprema conquista dell’Io: la spiritualizzazione del corpo fisico in Atma, la realizzazione dell’Uomo-spirito.

Corpo, anima, spirito.
Corpo fisico, eterico e astrale.
Anima senziente, razionale e cosciente.
Sé spirituale, Spirito vitale, Uomo spirito.
Ma le definizioni non sono importanti. Potremmo anche dire altrimenti.
L’importante è conoscere, cioè fare esperienza.
Tutti conosciamo le sette note musicali e i sette colori dell’arcobaleno. Ora, se pensiamo che il corpo astrale e l’anima senziente sono strettamente legati tra loro, che l’anima cosciente è unita al Sé spirituale come in un abbraccio e che nell’anima razionale risplende la forza centrale dell’Io, allora abbiamo le sette stelle che nel kosmos compongono la sacra figura umana.
Il fisico, l’eterico, l’astrale, l’Io, il Sé spirituale, lo Spirito vitale, l’Uomo spirito.
Alfonso Piscitelli (4.)
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