Tra
ciglia socchiuse di gronde
splende, remota, la luna
come in attesa
d’una ventura insonne
che riscatti
millenni di misteri.
Il distante fulgore delle stelle
tesse una molle trama
fra i miei sensi e il cielo,
altalena di parole
su bianchi silenzi.
Gli alberi sono del cielo:
improvvise stanchezze
piegano a volte i rami
piú vicini alla terra;
ma il tronco sale
e s’inebria di altezze.
Sempre gli alberi aspettano il vento.
Ne parlano a lungo,
sommessi,
esalando la pena che li brucia
in sospiri di foglie.
Quando alfine
lo sentono spuntare
in bilico su scivoli di vuoto
intonano corali…
Anna S.
Turchetti
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